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Beni confiscati, Zagonara (Idv): "La lotta alla criminalità si combatte anche con una firma"

Continua la raccolta firma dell'Italia dei Valori in favore del disegno di legge di iniziativa popolare per vendere i beni confiscati alla mafia

Continua la raccolta firma dell'Italia dei Valori in favore del disegno di legge di iniziativa popolare per vendere i beni confiscati alla mafia. Questo sabato dalle 9 alle 12 saranno presenti i banchetti allestiti dall'IdV al mercato cittadino di Piazza Sighinolfi. "Colpire la mafia in ciò che teme di perdere di più: i patrimoni - ricorda il segretario provinciale del partito, Davide Zagonara -. Una battaglia che l'Italia dei Valori ha già cominciato a sostenere, con una campagna di raccolta firme in favore del disegno di legge di iniziativa popolare per vendere i beni confiscati alla mafia. In questo modo si possono recuperare 80 miliardi, equivalenti al valore complessivo dei beni, che verrebbero destinati a Comuni, associazioni ed enti per lo sviluppo economico e sociale del territorio"-

"Utilizzare questo patrimonio può essere un modo per risanare le casse dello Stato e contribuire alla ripresa del nostro Paese, e rappresenterebbe anche un colpo durissimo alla criminalità organizzata - continua l'esponente dell'Idv -. Bisogna mettere da parte ogni timore e ogni prudenza, aggredendo i boss nel loro punto più vivo: nel possesso di case, ville e persino castelli, con tanto di parchi, giardini e piscine, ma anche terreni agricoli, alberghi, ristoranti, impianti sportivi, cave e strutture industriali".

"Si tratta - illustra Zagonara - di un fenomeno che riguarda in particolar modo l’Emilia Romagna, a oggi tra le prime dieci regioni in Italia con il maggior numero di beni sottratti alla criminalità organizzata, con un numero di sequestri e confische di immobili e aziende fra il 2009 e il 2013 - secondo quanto riportato dal rapporto sulle presenze della criminalità organizzata 2013 della Fondazione "Antonino Caponnetto" -  superiore ad altre regioni del Nord come Piemonte, Veneto e Toscana".

"In particolare - conclude - nella provincia di Ravenna sono otto i beni confiscati: cinque nel capoluogo (quattro appartamenti in condominio e un garage), uno a Cervia (un appartamento in condominio) e due a Faenza (un appartamento in condominio e un garage)".

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