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Bilancio, Ancisi: "Città e territorio malridotti. Aprire la cassaforte di Ravenna Holding"

ista per Ravenna ha proposto al Consiglio comunale, con l'intervento del proprio capogruppo Alvaro Ancisi, una manovra correttiva di quanto elaborato dalla Giunta comunale, articolata su due atti d'indirizzo, che saranno sottoposti al voto finale del Consiglio giovedì

Nell'attuale discussione del bilancio comunale per il 2017 e per il triennio 2017-2019, Lista per Ravenna ha proposto al Consiglio comunale, con l'intervento del proprio capogruppo Alvaro Ancisi, una manovra correttiva di quanto elaborato dalla Giunta comunale, articolata su due atti d'indirizzo, che saranno sottoposti al voto finale del Consiglio giovedì. "Essi - spiega Ancisi - affrontano le maggiori distorsioni strutturali della gestione politica del Comune di Ravenna attuata dalla maggioranza incentrata sul Pd. Il primo, incentrato sulla parte corrente del bilancio e intitolato "Abbassare l'eccessivo carico fiscale sulle famiglie e le imprese" (pari al 70% di tutte le entrate del Comune), era stato presentato alla presidenza del Consiglio comunale domenica scorsa. Il secondo, presentato martedì stesso, è quello che affronta invece l'altra parte del bilancio incentrata sugli investimenti".  

Espone Ancisi: "Il piano degli investimenti 2017 del Comune di Ravenna risente favorevolmente della sua “liberazione” dai vincoli del Patto di Stabilità, che hanno rappresentato lungamente l’alibi della sua totale inadeguatezza. La previsione di spesa, pari a 31 milioni di euro, anche se abbastanza aleatori e dipendenti in parte da altri enti pubblici e da privati, propone una certa ripresa dei lavori pubblici volta a rimediare l’abbandono e la trascuranza del territorio di troppi anni passati. Così, ad esempio, i 9,5 milioni per la viabilità (strade, ponti, illuminazione, mobilità pedonale e ciclabile); i 4,7 milioni per scuole e nidi; i 7,5 milioni per la tutela del territorio: settori su cui c’è però ancora molto da investire, soprattutto in manutenzioni straordinarie, messe a norma e riqualificazioni e nelle nuove opere  indispensabili promesse dai tanti piani passati. Sono invece a zero le fognature (quelle più urgenti sono ipoteticamente rinviate al 2019) e drammaticamente scarsi gli interventi per il patrimonio storico-culturale (2,5 milioni), per le strutture a rilevanza sociale (0,5) e per lo sport (0,7). Il quadro è dunque tuttora sconsolante, a fronte della necessità che la nostra città, anche in vista del prossimo centenario dantesco, risollevi la sua dignità all’altezza del proprio nome e della propria storia".

" 400 milioni, di cui 373,5 nelle mani di Ravenna Holding, sono il patrimonio valutario del Comune di Ravenna investito in azioni e partecipazioni, quasi interamente in società di capitali, a fronte di utili e dividendi che rendono appena l’1,5% l’anno - analizza l'esponente della lista civica -. Continuare a tener chiusa la cassaforte, mentre la casa traballa e ammuffisce, è scelta inaccettabile, che nessun buon capo di famiglia (come dovrebbe essere l’amministrazione pubblica) si sognerebbe neppure di pensare. D’altra parte, è finalmente in corso di stretta attuazione la legge nazionale di stabilità che impone ai Comuni un piano di razionalizzazione delle società partecipate con l’obiettivo, tra l’altro, di ridurne il numero (nell’ambito del famoso obiettivo, declamato dai tre ultimi governi in carica. di ridurle da 8 mila a mille) e di promuoverne l’aggregazione. Peraltro, nulla vieta, a prescinderne, che, nelle società che si intende comunque mantenere, la partecipazione dei Comuni sia ridotta, attraverso vendite parziali, conservandone il pieno controllo, ma non necessariamente la gestione imprenditoriale, che non appartiene alle capacità richieste alla classe politica. Ciononostante, il bilancio triennale 2017-2019 del Comune di Ravenna continua caparbiamente a non voler toccare la cassaforte, salvo l’ultima trance della passata previsione triennale di vendere una minima parte delle azioni di Hera, che porterà beneficio al piano degli investimenti del 2017 per 8,6 milioni. Nulla nel 2018 e nel 2019. Si giustifica, dunque, che questo Consiglio rivolga alla Giunta comunale il seguente indirizzo".

ATTO DI INDIRIZZO - In occasione dell’approvazione del Documento Unico di Programmazione 2017-2019, il consiglio comunale di Ravenna impegna la Giunta comunale "a predisporre, con effetti sul triennio, in vista di una prossima variante, una proposta di riduzione del patrimonio comunale valutario consistente in azioni e partecipazioni societarie detenute da Ravenna Holding, nella misura di circa 40 milioni, pari a circa il 10% di quanto in cassaforte; e a proporre parallelamente a questo Consiglio un impiego del ricavato atto ad aumentare significativamente gli investimenti in lavori di manutenzione straordinaria, messa a norma e riqualificazione e nelle nuove indispensabili opere pubbliche. Il tutto a beneficio della viabilità (strade, ponti, illuminazione, mobilità pedonale e ciclabile), di scuole e nidi, del patrimonio storico-culturale, della tutela del territorio, delle fognature, dello sport  e delle strutture a rilevanza sociale".  

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