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Bilancio di previsione 2019, la Pigna critica:" E' contro lo sviluppo e la crescita"

La pensa così Veronica Verlicchi, capogruppo in consiglio comunale della lista civica La Pigna, che dice la sua in merito al bilancio di previsione 2019/2021 presentato martedì

"Il bilancio di previsione 2019 è contro lo sviluppo e la crescita": la pensa così Veronica Verlicchi, capogruppo in consiglio comunale della lista civica La Pigna, che dice la sua in merito al bilancio di previsione 2019/2021 presentato martedì durante la seduta consiliare e che sarà discusso e votato tra giovedì e venerdì.

Tasse invariate, 23 milioni per le strade e attenzione all'istruzione: il bilancio di previsione del Comune

"Quello del 2018 è il terzo bilancio di previsione del Comune di Ravenna dell’era de Pascale e, come i precedenti, non porta con sè nessuna novità, anzi: conferma tutti i passaggi compiuti dalla giunta de Pascale in questi anni e che stanno contribuendo all’impoverimento, in ogni settore, di Ravenna e del suo territorio - punta il dito la consigliera d'opposizione - Ravenna ha enormi problemi: quello del lavoro, dell’elevato costo delle imposte e dei servizi comunali, dell’isolamento viario e ferroviario, del porto e della sicurezza. Per le tasse comunali il Pd si vanta di non aver previsto aumenti, ma dimentica che l’attuale tassazione è iniqua ed eccessiva per i cittadini e per le imprese ravennati. Dimentica anche che alcuni Comuni limitrofi, ormai da anni, hanno avviato un processo di riduzione dei tributi comunali. A Ravenna tutto resta immobile, come sempre.  La giunta de Pascale si guarda bene dal ridurre la spesa corrente così da abbassare le tasse. Senza parlare della disastrosa gestione della riscossione dei tributi comunali da parte di Ravenna Entrate spa, che penalizza chi paga puntualmente: vedasi il disastro della riscossione dell’imposta di soggiorno, ad esempio". 

"Ravenna, da anni, registra un drammatico calo dei consumi, calo accentuatosi in modo evidente e preoccupante negli ultimi 2 anni - prosegue Verlicchi - Le grandi cooperative sono andate in crisi: Iter in concordato liquidatorio, Acmar in concordato in continuità, Cmc in concordato  preventivo con riserva, la Tozzi Sud, dopo la Comart, ha annunciato 100 licenziamenti per il 2019.  Oltre  a queste, sono andate in crisi tante piccole aziende del loro indotto. In centro città, nei lidi e nel forese hanno chiuso moltissime attività commerciali e artigianali. Il centro storico di Ravenna è sempre meno frequentato sia a causa della riduzione dei parcheggi ,sia per l’assenza di una programmazione di eventi capaci di attrarre cittadini e turisti. La perdita di posti di lavoro è preoccupante e diverse famiglie sono in fortissima difficoltà economica. Tanti giovani ravennati, dopo gli studi universitari, sono costretti a trasferirsi altrove in cerca di lavoro. Di progetti “smart” non se ne vede nemmeno l’ombra, nonostante ci sia un assessore dedicato alla “smart city”. La digitalizzazione del Comune é sempre più necessaria al fine di velocizzare e rendere più efficiente e meno costoso il rapporto coi cittadini, gli enti e le imprese. Ma dalla Giunta de Pascale non se ne sente parlare.  La promozione turistica é del tutto inadeguata e i risultati negativi, registrati sopratutto nei lidi, lo provano. Va ridotto sensibilmente il numero dei dirigenti comunali, rivisto il sistema della valutazione e dell’erogazione dell’indennità di risultato e vanno valorizzate le risorse interne che hanno capacità e merito.  Vanno ridotte i costi del servizio Sprar alla luce della recentissima legge su sicurezza e immigrazione: il risparmio che ne deriverà va utilizzato per agevolare e sostenere le famiglie ravennati in termini di riduzione dei trasporti scolastici, di contributi per le rette sportive e di compartecipazione alle spese di libri di testo e di lettura".

De Pascale conferma maggiori stanziamenti, pari a 545.000 euro, nel 2019 per le attività culturali: "Ma non dice che di questi ben 300.000 euro sono destinati a ingrassare la già cospicua contribuzione comunale alla Fondazione Ravennantica, che passa da 600.000 euro all'anno a 900.000. Tutti soldi dei ravennati, purtroppo - insiste la consigliera - In tema di attività culturali, prosegue l’opera di distruzione del Mar mantenendo l’attuale inadeguata direzione e aumentando i costi a carico del Comune. Nel bilancio 2019 non vi è nulla di significativo per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Si continua con l’andazzo di sempre mentre i ravennati diversamente abili continueranno a vivere con le stesse difficoltà. Si mantiene l’inutile “poltronificio” fatto di sistemi di clientele, capeggiato da Ravenna Holding e si mantengono le partecipazioni nelle società che nulla hanno a che fare con la mission del Comune. Si pensa di sprecare risorse con il Palazzo delle Arti e dello Sport anziché prendere in considerazione di sistemare strade e marciapiedi in città, nei lidi e nel forese e di realizzare la Ravegnana bis non chiesta solo dalla Pigna, ma anche dalla maggioranza dei ravennati e dalle associazioni di categoria. Il porto continua a perdere competitività, bloccato da decenni dai conflitti d’interesse che regnano tra la politica e i pochi terminalisti. Il forese tutto è completamente abbandonato a se stesso con servizi, trasporti e collegamenti carenti. Sulla sicurezza le risorse sono insufficienti e l’installazione delle telecamere di videosorveglianza nei lidi e nel forese sarà sottodimensionata rispetto alle esigenze di questi territori. Per la piscina si va verso una soluzione scellerata che cercheremo di contrastare con ogni iniziativa politica a nostra disposizione. A questo sindaco e alla sua giunta mancano una strategia e una programmazione seria in tutti quei settori strategici che possano garantire sviluppo e lavoro: turismo, commercio, cultura, porto, ambiente. Insomma, per quanto ci riguarda, anche questa volta la giunta de Pascale merita una sonora bocciatura".

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