C'è il via libera del Consiglio Comunale all'accorpamento della provincia
Il Consiglio Comunale di Ravenna ha approvato l'ordine del giorno per l'accorpamento della provincia di Ravenna in ambito romagnolo
Il Consiglio Comunale di Ravenna ha approvato l’ordine del giorno per l’accorpamento della provincia di Ravenna in ambito romagnolo. "Apprezziamo la sensibilità dei capigruppo Cavicchioli (PD), Foschini (PDL) e Ancisi (LPR) che con il PRI hanno contribuito ad una stesura congiunta del testo approvato con 21 voti favorevoli, contrari Lega e 5 Stelle, astenuto SEL", dichiarano gli esponenti repubblicani in Municipio Giannantonio Mingozzi e Alberto Fussi.
“Una spinta positiva verso un ente intermedio più leggero e funzionale che corrisponda alle attuali tre province unificate - continuano Mingozzi e Fussi -. Un passo fondamentale per il rispetto dell’identità storica e culturale della popolazione romagnola che ora va coinvolta pienamente sul processo di semplificazione e di minor costo degli apparati amministrativi e dell’organizzazione periferica dello Stato”.
Il capogruppo del Carroccio, Paolo Guerra, spiega il suo punto di vista. "Sulla “questione romagnola” prima ancora di quella “settentrionale”, resto dell’idea che la Provincia unica non sia un orientamento completamente condivisibile in quanto trattasi di una imposizione dall’alto, senza alcuna consultazione con il territorio interessato e con conseguenze che ricadono su ben altri aspetti che di seguito cercherò di sintetizzare. La richiesta di un orientamento al Consiglio Comunale discussa lunedì luglio è un adempimento che ha portato “torto collo” le forze politiche locali ad esprimersi su una decisione già presa dal governo Monti per una quanto mai condivisa revisione della spesa che, comunque, poteva cominciare dai tagli ai costi della politica centrale. Personalmente sono orientato ad un sistema che preveda lo Stato, la Regione e i Comuni senza alcuna tipologia di Provincia unica, se così vogliamo definirla. In realtà questo organismo intermedio pare si prefiguri come una ATO, ma in ogni caso si arriverà ad uno stravolgimento di queste competenze che coinvolgerà non solo le stesse Provincie, ma a breve anche i Tribunali e le Camere di Commercio, entrambi istituzionalmente con competenze provinciali".
Con il documento si “chiede al Sindaco e alla Giunta di assumere ogni utile iniziativa affinché, in sede di conversione in legge del DL “ spending review”, vengano introdotte le ragionevoli richieste avanzate dal Sistema delle Autonomie Locali e che il necessario riassetto istituzionale del Paese venga definito rapidamente, ma unitariamente e con il pieno coinvolgimento di tutte le assemblee elettive, Consigli comunali, provinciali e regionali e si dà loro mandato di sostenere ed esprimere, nelle sedi opportune, per la Provincia di Ravenna, in coerenza con l’identità storica, culturale e territoriale, l’opzione per l’accorpamento in ambito romagnolo, considerando tale dimensione territoriale corrispondente alle attuali tre province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. come la più appropriata per il nuovo modello di Provincia.
Per Sel è intervenuta Sarah Ricci che ha dichiarato: “Noi abbiamo proposto un ordine del giorno di buon senso, proponendo che il dibattito sulla riorganizzazione delle province si concentri sulla ricerca del miglior equilibrio fra i territori della nostra Regione, a partire dalle competenze individuate dalla legge. Non crediamo sia opportuno parlare esclusivamente di provincia Romagna, magari strizzando l'occhio a chi sogna la Regione Romagna, che significherebbe soltanto un raddoppio dei costi della politica, quando invece bisognerebbe ragionare, e siamo certi che alla fine si farà , su come individuare ambiti omogenei per territorio e popolazione. Noi non abbiamo problemi a lasciare che sia la Regione a ragionare su questi temi. Ci chiediamo in base a quali principi tutti gli altri vogliano prefigurare un esito che, evidentemente, non è l'unico possibile, data per esempio la posizione del comprensorio imolese, ne necessariamente il migliore”. L’odg di Sel è stato respinto con il voto contrario di Pd, Lista per Ravenna, Pdl, Mov5setlle, Lega nord.