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Case popolari, Benzoni (LpRa): "Il Comune segue il diktat della Boldrini"

"La casa è un bene prezioso, l’unico bene per cui chiunque cittadino è disposto a fare grandi sacrifici per se e per i propri figli. E come giusto che sia, le case popolari servono, anzi servirebbero per aiutare chi non c’è la fa, chi non ha neppure la capacità di indebitarsi per il più modesto degli appartamenti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"La casa è un bene prezioso, l’unico bene per cui  chiunque cittadino è disposto a fare grandi sacrifici per se e per i propri figli. E come giusto che sia, le case popolari servono, anzi servirebbero per aiutare chi non c’è la fa, chi non ha neppure la capacità di indebitarsi per il più modesto degli appartamenti. A Ravenna, l’ordinaria amministrazione racconta di tempi biblici, di infinite attese e spesso di speranze deluse.
I nostri connazionali, ordinariamente, all’aggiornamento della lista si vedono retrocedere nella graduatoria perché sorpassati da tanti immigrati. L’emergenza esiste e bisogna intervenire per arginare tale fenomeno che colpisce numerosi cittadini anche a Ravenna.

Vi chiederete cosa centra tutto questo con il Presidente della Camera e la città di  Ravenna; ebbene dovete sapere che Laura Boldrini, il 30 Giugno scorso, è stata formalmente denunciata da alcuni cittadini, fra i quali, spicca il nome di Davide Fabbri alias il Vikingo (conosciuto per la sue appararizioni televisive, l’ultima sull’Isola dei Famosi).  Laura Boldrini, l’8 aprile 2013 a domanda di un giornalista che le chiedeva testualmente: “Con quale criterio saranno assegnate le case popolari”,  rispose: “Saranno date prima ai rom e agli extracomunitari con figli a carico”; sulla base di questo, Davide Fabbri, assieme ad altri cittadini, si è sentito profondamente discriminato e ha proceduto assieme ad altri a formalizzare una denuncia per discriminazione verso il popolo Italiano nei confronti della Boldrini.

Mi chiedo se il Comune di Ravenna stia seguendo lo stesso diktat della Boldrini, infatti se si sfoglia la lista della graduatoria comunale, salterà facilmente agli occhi di chiunque, che nei primi 100 possibili assegnatari il 70% è costituito da stranieri, relegando di fatto, numerosi concittadini in fondo alla lista. Questa non è integrazione, ma è dimostrazione di incapacità di gestione del fenomeno immigratorio, che si ripercuote sui nostri connazionali e Ravenna, purtroppo, ne è un classico esempio. La lacuna di questo meccanismo è nota a tutti ed inevitabilmente l’Italia diventa attrazione per i popoli di quei paesi dove l’economia e il sistema di vita è meno sviluppato.

E’ necessario rivedere urgentemente le procedure di assegnazione degli alloggi popolari e, se c’è bisogno, procedere alla creazione di due liste; l’una riservata agli stranieri e una riservata agli italiani affinché il numero di case assegnate sia uguale per ciascuna lista. Questo metodo appare più democratico perché non si dimentica di nessuno, ed è espressione esplicativa di un modello di integrazione che ripudia meccanismi di preferenza per l’uno o l’altro gruppo e vuole distribuire “i pani” in modo più equilibrato. Pertanto chiedo nuovamente che il Comune vagli la possibilità di creare due liste per il rispetto di tutti a dimostrazione che nessuno viene dimenticato, sia cittadino immigrato, sia cittadino Italiano che da anni versa, attraverso le tasse, un contributo al sistema socio-economico-assistenziale di questo Paese.

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