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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Caso Bisi, Albonetti (Pd) vuole risposte dal miniatro Severino

Il parlamentare ravennate Gabriele Albonetti ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione al ministro della Giustizia, Paola Severino sul caso Bisi

Il parlamentare ravennate Gabriele Albonetti ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione al ministro della Giustizia, Paola Severino sul caso Bisi. L’interrogazione co-firmata da Giovanni Cuperlo, parte da una premessa sui trascorsi  criminosi e giudiziari del pluriomicida. Secondo quanto risulta agli interroganti  “nel pomeriggio di lunedì 17 settembre, un uomo è entrato in uno studio legale di Ravenna e ha sparato contro un avvocato ferendolo gravemente. Il malvivente di nome Primo Bisi, veniva in seguito catturato grazie al contributo di due dirigenti della Polizia municipale fuori servizio e al tempestivo intervento delle Forze dell’ordine”.

“Già in passato - prosegue l’interrogazione - Primo Bisi si era reso autore di altri gravi delitti; nel gennaio 1963, infatti, aveva ucciso un uomo a sprangate a Filo di Argenta (Ferrara); per tale omicidio lo stesso veniva condannato dal tribunale di Ferrara a 14 anni di carcere; tornato in libertà nel 1977, si trasferisce a Savio, nel ravennate, insieme alla famiglia. Il 6 dicembre 2001 uccide la moglie a colpi di pistola ed un vicino di casa; nel 2003 con rito abbreviato viene condannato a 16 anni di carcere più 5 da trascorrere in una clinica psichiatrica giudiziaria. Sentenza confermata anche in Cassazione; nel settembre 2010 gli sono stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute, condizione in cui si trovava anche al momento del tentativo di omicidio nei confronti dell'avvocato in attesa di entrare all’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino per scontare la seconda parte della pena che gli era stata comminata per il pluriomicidio del 2001”.

“Il pregresso criminoso e il percorso giudiziario di Primo Bisi – sottolineano  Albonetti e Cuperlo - pongono diversi interrogativi soprattutto in ordine alla congruità delle pene allo stesso inflitte per i due omicidi commessi; inoltre, molteplici interrogativi sorgono anche in ordine all’opportunità di riconoscere gli arresti domiciliari ad un pluriomicida in attesa di essere ricoverato una clinica psichiatrica e lasciarlo in tale condizione per due anni; grande allarme sociale ha suscitato l'ultimo grave episodio di cui si è reso protagonista il pluriomicida Bisi, sentimento di cui si è fatto interprete lo stesso sindaco di Ravenna in una lettera inviata alle autorità competenti”.

In relazione alle “gravi vicende descritte in premessa”, i due parlamentari  chiedono al Ministro “se  non intenda assumere iniziative ispettive presso le competenti autorità giudiziarie, al fine dell'eventuale esercizio dei poteri di competenza; inoltre, se ritenga che la normativa vigente sia adeguata ad affrontare casi come quello di Bisi e,  ove non lo fosse, quali iniziative intenda intraprendere per procedere in tempi rapidi agli opportuni adeguamenti”.

 

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