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Daini e abbattimento, "una storia senza fine: non sapranno di che morte morire"

E' quanto afferma il consigliere provinciale dell'Udc, Gianfranco Spadoni, ricordando che è trascorso circa un anno dal "tema dei daini e del loro accrescimento esponenziale era considerato dai vertici della Provincia un’emergenza da risolvere mediante l’abbattimento"

Quella dell'abbattimento dei daini è "una storia senza fine". "A tutt’oggi, infatti, non vi sono delibere o provvedimenti al riguardo, e tra l’altro il previsto contatto con Safari Ravenna e Alfa 3000  teso a seguire un percorso alternativo all’abbattimento selettivo dei 236 capi censiti, resta solo una buona intenzione senza  atti concreti". E' quanto afferma il consigliere provinciale dell'Udc, Gianfranco Spadoni, ricordando che è trascorso circa un anno dal "tema dei daini e del loro accrescimento esponenziale era considerato dai vertici della Provincia un’emergenza da risolvere mediante l’abbattimento".

"Decisione - continua Spadoni -. approvata dagli uffici competenti ed espressamente  deliberata dalla Giunta dell’ente, la quale ha poi fatto retromarcia mostrandosi disponibile a individuare proposte alternative alla soppressione di questi mammiferi della famiglia dei Cervidi.  Come si ricorderà il dirigente del servizio provinciale, aveva formulato la propria relazione tecnica evidenziando interruzioni alla viabilità ferroviaria e incidenti stradali provocati da questi animali durante l’ attraversamento della statale Adriatica e di via dei Lombardi, ma si trattava, in realtà,  di fatti smentiti subito dopo sia dal Polfer sia dagli operatori del 118. Non sono mancate, inoltre,  prese di posizione contrarie da parte di movimenti a difesa degli animali o, in ogni modo, sono intervenuti soggetti non favorevoli all’abbattimento tout court di questi animali, e tutto si è bloccato in attesa di una linea decisiva al riguardo".

"Di qui - illustra il consigliere provinciale dell'Udc - la decisione di procedere con la massima urgenza anche alla luce della segnalazione   pervenuta dal mondo agricolo, - ma in realtà si trattava unicamente  della segnalazione  della Legacoop   direttamente interessata perché proprietaria di uno dei poderi situati in una traversa della citata via del Lombardi e quindi  soggetta all’invasione di campo da parte dei daini  in discussione -. Nel mese di novembre 2013, quindi, il presidente della Provincia Claudio Casadio trattando l’argomento parlava di “fase approfondimento”, precisando come la cattura  e l’eventuale trasferimento non fossero possibili prima della primavera. Ma a quale primavera si riferisse il presidente non è molto chiaro".

Spadoni chiarisce che "a tutt’oggi, infatti, non vi sono delibere o provvedimenti al riguardo, e tra l’altro il previsto contatto con Safari Ravenna e Alfa 3000  teso a seguire un percorso alternativo all’abbattimento selettivo dei 236 capi censiti, resta solo una buona intenzione senza atti concreti. Tale situazione, oltretutto gestita con carattere d’urgenza dall’ente di piazza Caduti già da oltre un anno, fa emergere la necessità di realizzare interventi  preventivi tesi a tenere continuamente sotto controllo la situazione con monitoraggi e mediante la  realizzazione di barriere fisse o mobili antiattraversamento. Tali sistemi, oltre a tutelare le colture ed evitare pericoli per i mezzi in transito sulle strade, impedirebbero alla Provincia  di spendere oneri elevati e di affrontare  contenziosi giuridici con relativi indennizzi ai danneggiati a titolo risarcitorio, così come avviene per  problemi analoghi provocati dagli ungulati nelle nostre zone collinari faentine.
Una storia, dunque, con un inizio molto chiaro ma di cui non s’intravvede la conclusione. Insomma una storia senza fine". Anche i daini non sapranno di che morte morire".

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