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Caso delle "cento imprese", de Pascale: "Incomprensioni, non malafede"

"Vista la magra figura fatta dal loro candidato nei confronti pubblici e televisivi di questi giorni, le quattro liste della destra ravennate non riescono a nascondere la loro natura".

Dopo l’annunciato esposto in Procura da parte delle liste (Lista per Ravenna, Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia) che sostengono la candidatura a sindaco di Massimiliano Alberghini, Michele de Pascale, candidato del centrosinistra, interviene per dare la sua versione sul caso delle “cento imprese”. E lo fa invocando la più totale buona fede.
"Durante questa campagna elettorale - spiega de Pascale - abbiamo messo il Turismo e l’Economia al centro del nostro progetto di sviluppo della città e ne è scaturito un programma molto innovativo e di radicale cambiamento delle strategie di rilancio dell'intero settore.
Abbiamo anche ascoltato con interesse le proposte avanzate dai candidati non giunti al ballottaggio e, dove compatibili, le abbiamo integrate alle nostre.
Da questo lavoro sono scaturiti dieci punti concreti che abbiamo sottoposto al giudizio di molti operatori ravennati.
In pochissimi giorni il mio comitato ha raccolto un centinaio di adesioni e apprezzamenti su questo progetto. Sono molto dispiaciuto che - sebbene in pochissimi casi su 100 (a quel che mi risulta 3) - questa adesione possa essere stata fraintesa, da parte degli operatori o dei miei collaboratori, e conseguentemente meglio precisata o ritirata. Queste incomprensioni, di cui mi rammarico, sono avvenute nella più completa e reciproca buona fede.
Tutte le adesioni sono state infatti raccolte, ovviamente, in maniera libera, trasparente e senza alcun condizionamento da parte di nessuno.
Semmai, a seguito della pubblicazione dell’elenco, ho avuto notizia di telefonate da parte di miei avversari molto aggressive verso alcuni firmatari.
Apprendo che invece le quattro liste della destra ravennate che sostengono Alberghini avrebbero presentato un esposto in Procura contenente talune ipotesi di reato, talmente infondate da poter sembrare calunniose (per questo ho chiesto ai miei legali di valutare la vicenda).
Vista la magra figura fatta dal loro candidato nei tre confronti pubblici e televisivi di questi giorni, le quattro liste della destra ravennate non riescono a nascondere la loro natura e, invece di iniziare, anche a pochi giorni dal voto, a fare qualche proposta concreta, portano il confronto politico sul terreno che gli è proprio e cioè quello dell'offesa, dell'insulto e della diffusione di notizie completamente infondate. Da quel che apprendo non solo contro di me, ma verso chiunque si permetta di muovergli delle critiche.
Mi auguro che Alberghini, la cui firma non sembra comparire nell'esposto, sappia dissociarsi da questo gesto, dimostrandosi, per la prima volta in questa campagna elettorale, autonomo rispetto al modo incivile di concepire la politica di taluni suoi sostenitori".

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