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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Cgil, Cisl e Uil in piazza contro la manovra

Si è svolto lunedì lo sciopero nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici, indetto unitariamente da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. A Ravenna, in piazza del Popolo, si è tenuto un presidio di fronte alla Prefettura

Si è svolto lunedì lo sciopero nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici, indetto unitariamente da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. A Ravenna, in piazza del Popolo, si è tenuto un presidio di fronte alla Prefettura al quale hanno partecipato i segretari generali Marinella Melandri (Fp-Cgil), Roberto Baroncelli (Cisl-Fp), Paolo Palmarini (Uil-Fpl) e Barbara Bandini(Uil-Pa). In centinaia hanno sfidato il freddo per chiedere un'adeguata riforma della previdenza.

Sindacati in piazza contro la manovra

Al centro della mobilitazione unitaria, si legge in una nota dei sindacati, “la richiesta di modificare il testo durante l’iter parlamentare al fine di ottenere: una riforma della previdenza che non sia scaricata sulle spalle di lavoratori e pensionati; misure che colpiscano finalmente evasione e grandi patrimoni; una riforma fiscale che alleggerisca la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione; una riqualificazione della spesa pubblica che consenta di investire risorse per la crescita; il rinnovo dei contratti; l'eliminazione degli ulteriori tagli alle autonomie locali per difendere il welfare locale e la sanità; una ristrutturazione delle istituzioni centrali e locali che non si traduca in una affrettata operazione mediatica e ragionieristica, come nel caso delle Province o degli enti previdenziali (vedi super-Inps), ma che sia finalizzata a garantire la tenuta occupazionale e a migliorare i servizi evitando sprechi e di denaro pubblico che nulla hanno a che fare con gli interessi degli utenti e delle collettività locali”.

“In particolare sul territorio ravennate, per effetto dei processi di riordino istituzionale e di razionalizzazione della spesa previsti da questa manovra, che si somma a quelle dell'ultimo biennio, destano forte preoccupazione la continuità dei servizi in un contesto di gestione pubblica e la salvaguardia dei livelli occupazionali per quanto attiene la Provincia e l'INPDAP”, conclude la nota

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