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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Riforma sui porti, la Cgil: "Il governo scelga chiaramente sulla governance"

E' quanto afferma in una nota la Cgil, che chiarisce: "Anche in questo caso non abbiamo bisogno dell'ennesimo conflitto istituzionale, ma di un'idea concreta"

"Le voci che si stanno rincorrendo, a proposito di un nuovo cambiamento di opinione del premier Renzi sulla riforma della governance della
portualità italiana, delineano uno scenario pericoloso per  il futuro dello scalo marittimo ravennate". E' quanto afferma in una nota la Cgil, che chiarisce: "Anche in questo caso non abbiamo bisogno dell'ennesimo conflitto istituzionale, ma di un'idea concreta e condivisa per riformare la portualità italiana e renderla adeguata alle sfide che i nuovi mercati e i competitori mettono in campo".

"Si era raggiunta un'intesa importante che vedeva la condivisione unanime sia della Commissione Trasporti della Camera che dei vari soggetti coinvolti e che, tra l'altro, recuperava l'autonomia e la continuità dell'Autorità Portuale di Ravenna, oltre che di altre 13 sedi, riducendo così notevolmente il numero delle Autorità Portuali da 24 a 14", viene ricordato.

“La continuità di Ravenna quale sede di Autorità era ed è motivata dall'oggettivo quantitativo di merci movimentate e dal potenziale sviluppo del nostro scalo - commentano Costantino Ricci e Danilo Morini, rispettivamente segretario provinciale della Cgil e segretario provinciale della Filt Cgil -. Qualora si affermassero altre scelte, che non auspichiamo, richiamiamo tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle istituzioni e dalla politica del territorio, a mettere in atto ogni azione utile a garantire il mantenimento delle risorse a suo tempo assegnate per il progetto di escavo, nonché per attuare la sua rapida realizzazione”.

Per i sindacati "occorre mantenere al centro della discussione lo sviluppo economico e occupazionale e garantire gli indifferibili interventi di approfondimento del canale e di realizzazione delle nuove banchine, senza i quali il nostro scalo portuale perderà inevitabilmente competitività e traffici mettendo in pericolo l'occupazione e lo sviluppo di un'area che va ben oltre i confini della regione. Naturalmente il mantenimento della  sede di Autorità Portuale darebbe una maggior garanzia in questa direzione riconoscendo il ruolo raggiunto dal nostro porto".

“A nessuno può essere concesso di giocare sulla pelle e sul futuro dei lavoratori portuali e sullo sviluppo occupazionale ed economico - concludono Ricci e Morini -. Cgil e Filt ribadiscono la necessità che la riforma parta da una scelta condivisa e che quanto si definirà garantisca di fare rapidamente il necessario per il nostro porto, lo sviluppo, l'occupazione e l'economia del territorio. Il progetto di intervento e di escavi deve trovare rapida attuazione, nel rispetto delle norme e con la convergenza di tutte le realtà coinvolte”.

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