"Il signor Alvaro Ancisi ha fatto un comunicato dal titolo "Ravenna Digitale non più in vetrina" che parla della nostra soc. Città digitale e che contiene molte inesattezze ed è quindi d'obbligo questa nostra puntualizzazione. Come prima precisazione, a differenza di quanto asserito, la vetrina in Piazza del Popolo è sempre stata ed è tuttora nella medesima posizione in cui era il giorno dell'accensione e cioè presso una vetrina del bar Grand'Italia nella galleria che unisce la Piazza del Popolo con Piazza 20 settembre. Se invece che fare delle foto alla porta di ingresso del bar il fotografo avesse girato di qualche grado al testa avrebbe visto la vetrina e l'infopoint. La vetrina in via Diaz è stata spostata di 100 metri verso la piazza ed è ospitata dall'Erboristeria "Le Radici". Questo spostamento è stato effettuato anche per permetterne l'utilizzo dalle persone che devono muoversi su una sedia a rotelle, l'infopoint infatti e sotto un portico ed è posizionato ad un'altezza inferiore rispetto alle altre vetrine (si allega immagine). La vetrina di Milano Marittima è stata installata ed è nella rotonda Primo Maggio

Nella medesima comunicazione, Ancisi parla di fallimento del progetto. A differenza della falsità sulla rimozione delle vetrine che è riscontrabile da chiunque andando a fare un giro per il centro di Ravenna, in questo caso l'analisi è soggettiva e quindi facciamo un riepilogo delle cose più importanti in modo che ognuno possa trarre le proprie conclusioni. Il circuito di Ravenna è stato il primo gruppo di infopoint acceso del progetto Città Digitale (ne sono seguiti molti altri) ed è stato acceso ad aprile 2013 Dall'accensione ad oggi gli infopoint sono stati utilizzati da più di 100.000 persone e molte delle consultazioni sono avvenute in lingua e quindi pensiamo di aver fornito qualche indicazione anche ai turisti stranieri. Le vetrine propongono informazioni nuove ogni giorno infatti la sezione eventi, tramite una collaborazione con "Ravenna Eventi" è aggiornata quotidianamente con tutti gli eventi di interesse. Oltre alle inserzioni commerciali sono presenti delle categorie dedicate alla città con le chiese, i monumenti, le mostre ed i musei. Il progetto non è costato nulla al Comune perché è finanziato dagli inserzionisti e dagli sponsor.

Quindi ci sembra che il termine fallimento non sia corretto ma lasciamo che ognuno si faccia la propria opinione sull'iniziativa di Città digitale. Si poteva fare di più? Sicuramente si poteva e si può fare di più. Su questo punto concordiamo con l'analisi di Ancisi. Dal lancio dell'iniziativa abbiamo incontrato moltissimi soggetti pubblici, istituzioni, tutte le associazioni di categoria e con tutti ci siamo resi disponibili per sfruttare al meglio il potenziale delle nostre vetrine, abbiamo chiesto aiuto per rendere gli infopoint più individuabili dai turisti e quindi di inserire nelle cartine di Ravenna il posizionamento delle vetrine, abbiamo fornito credenziali di accesso alla piattaforma e fatto formazione per rendere autonoma l'amministrazione nell'inserimento di tutti i contenuti che ritiene interessanti ed abbiamo stimolato in moltissime occasioni gli operatori perché sfruttassero meglio il nostro sistema. Su questi punti non abbiamo ottenuto molto riscontro, anzi forse nulla; ovviamente se ci sono proposte siamo pronti a collaborare per rendere utili il più possibile i nostri sistemi e dare un servizio migliore a residenti e turisti.

Da quando abbiamo costituito la società abbiamo ricevuto moltissime manifestazioni di stima, hanno scritto sul nostro progetto in Italia ma anche all'estero sollecitando a prenderlo come esempio ed anche nella cronaca locale di Sassari parlano dell'accensione del circuito Città digitale come di un'opportunità per la città (https://www.comune.sassari.it/comune/ufficio_stampa/marzo_2015/citta_digitale.html ) e sia il Sindaco che l'assessore ci fanno in bocca al lupo. Leggere nel medesimo giorno un articolo con notizie inesatte e che mette in cattiva luce il nostro operato ci rammarica profondamente e quindi speriamo che questa nostra comunicazione possa fare chiarezza e sia di stimolo per sviluppi futuri".