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"Inquietante il voto al Consiglio comunale di Ravenna''

"Giudichiamo inquietante il voto con cui il consiglio comunale di Ravenna il 28luglio ha respinto l'ordine del giorno in cui si riconosceva l'acqua come bene privo di rilevanza economica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Giudichiamo inquietante il voto con cui il consiglio comunale di Ravenna il 28luglio ha respinto l'ordine del giorno in cui si riconosceva l'acqua come bene privo di rilevanza economica, recependo così le indicazioni uscite dalle urne del referendum del 12/13 giugno, e si proponeva di modificare in questo senso lo statuto comunale. Giudichiamo allarmante l'antefatto a questo voto che vede il PD chiedere, ottenendolo, lo stralcio dal testo in discussione del riferimento alla ripubblicizzazione dell'acqua come hanno chiesto con chiarezza 27 milioni di cittadini.

L'ordine del giorno, pur se privo di effetti concreti in quanto la consulta ha già acclarato che la prerogativa di definire se un bene è o non è di rilevanza economica è in carico ai poteri dello stato, avrebbe comunque potuto aprire un dibattito ed un percorso partecipato nella comunità ravennate dando risposta a quella nuova esigenza di protagonismo così prepotentemente emersa dal risultato delle urne, come anche nelle giornate della campagna referendaria ed in quelle della raccolta delle firme.

L'occasione è stata persa, il PD ha votato insieme alle destre e solo SEL, Federazione della Sinistra, Italia dei Valori e Movimento 5 Stelle hanno votato secondo le indicazioni del referendum. La cosa stupisce anche perchè la stessa modifica dello statuto era presente nel programma di mandato col quale l'attuale maggioranza ha chiesto il consenso ai cittadini per poter amministrare la nostra città.

Le motivazioni addotte per respingere il documento: richiesta di tempo per approfondire, per riflettere, per considerare, paiono pretestuose. Non c'è nulla da considerare, nulla da approfondire, nulla su cui riflettere. C'è invece un risultato referendario da applicare, il popolo sovrano si è espresso e la sua espressione non può venire disattesa.

Sorge invece il sospetto che ci siano forze che, non riconoscendo il salto di paradigma che si è verificato nel comune sentire del popolo italiano, cerchino ora di temporeggiare nella speranza di poter approvare qualche legge che “aggiri” il risultato referendario e lascino le cose come sono ora. Sorge il sospetto che ci siano forze che hanno aderito all'ultima ora al fronte referendario nell'intento di cavalcarne l'onda ma senza l'intenzione di perseguirne coerentemente gli obiettivi".

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