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Commemorazione Bulow, "fiducia all'Anpi messa a dura prova"

""Commemorare Bulow è un evento importante per la cittadinanza ravennate, ma anche per la nazione. Bulow è stato un partigiano, ma è stato anche uno dei costituenti la democrazia italiana"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Commemorare Bulow è un evento importante per la cittadinanza ravennate, ma anche per la nazione. Bulow è stato un partigiano, ma è stato anche uno dei costituenti la democrazia italiana. La nostra nazione nasce, politicamente, anche tramite il suo valore ed i suoi ideali. L'Anpi dovrebbe essere l'Associazione a tutela della memoria, la memoria degli eroi come Bulow, oltre che della barbarie scaturita da una guerra col primato di più orribile, per numero di morti e di sperimentazioni belliche. Assistere a commemorazioni come quella di sabato mette a dura prova il sentimento di fiducia nei confronti dell'ANPI.

Arrivare ad una commemorazione determinata da un'Associazione che si pensa e vede oltre il politico-politichese ed invece trovarla travolta dagli eventi contingenti di un corsa elettorale è uno spettacolo triste e sconsolante. Così dopo gli interessanti interventi dei rappresentanti istituzionali chiamati ad un saluto, abbiamo assistito ad un intervento che presumevamo istituzionale di ANPI, che non si è limitato ad un mero riferimento ai rischi del'imminenti passaggio elettorale, ma ha insistentemente attribuito tali rischi agli avversari della parte politica "amica". E nulla conta la giustificazione di esprimersi a titolo personale, quando l'occasione è solenne, e altrettanto il titolo del relatore. E non è tanto importante il saluto così parentemente ossequioso verso determinati eligendi, non è la menzione dei populismi circolanti per mano di oratori celebri che non hanno lume politico (secondo il relatore), non è nemmeno la paura di vedere “operai a dirigere aziende”, ma qualcosa di più triste, doloroso ed antitetico ai valori da cui è nata l'ANPI: la mancanza di pluralità.

Parlare protendendosi verso una ed una sola forma definita di politica è sbagliato, proprio perchè priva le forme altre, molto valide, di emergere nella luce dei valori che l'Associazione stessa ha creato. E non sono certo i relatori di oggi ad aver creato quelle basi di valori. Sono figli o nipoti, coloro che hanno parlato, ma non certo combattenti-eroi, reduci di tante emozioni e sofferenze. Esistono oratori celebri che esprimono dissenso verso forme organizzate che vivano di vita propria slegate dalla realtà di chi l'organizzazione forma. Esistono persone urlanti che decidono di voler esprimere il proprio pensiero di popolo promuovendo il popolo come attore di se stesso, anche dentro le aziende. Esistono realtà politiche di natura altra e differente dal partito che decidono di non accettare pedissequamente ciò che qualcuno dice loro di pensare.

Definire marcio un sistema non significa definire marcia l'ipotesi del sistema. Sono le persone a renderlo marcio, sono le loro interazioni al limite della decenza etica, quando non “non legale”, a farne carta da macero. I sindacati sono una diretta  e positiva conseguenza delle sofferenze umane in fatto di deprivazione dei diritti e nascono più di cento anni fa per renderli ai lavoratori. La guerra li ha rafforzati, gli anni sessanta li ha definiti. Confondere la resistenza con l'attività sindacale, di tutela dei diritti del lavoratore, non è un grave errore, anzi è persino scusabile, nella così vicinanza di genesi e di intenti: stessa matrice in differenti contesti.

Sabatodoveva essere la giornata di Bulow e della memoria, così come doveva essere il modo di esprimere la voglia di rinnovare la politica mantenendo alti gli ideali della resistenza e della costituzione della Repubblica, difendendone la democrazia, non doveva diventare teatrino volto alla lusinga esclusiva di determinati partner politici, così come non doveva tentare l'affossamento di tal altri individui politici tramite argomentazioni avulse dal contesto e comunque mendaci.

Ma come sempre le parole non sono mai così esplicite, che ce ne si guarda bene. Il nostro essere triste è in fondo una nostra percezione, che sembra strano che l'ANPI possa davvero strizzare l'occhio ad uno ed un solo partito. Come sembra impossibile che qualcuno pensi, davanti ad un tale sventolar di bandiere monocolore, alcun associato ANPI di altra compagine politica non si senta ardere dentro da indignazione e biasimo. Commemorare Bulow deve essere un'occasione di memoria, riflessione e confronto, ma mai di propaganda politica. Ci auguriamo che il sesto anno veda una reale pluralità partecipativa".

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