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Consorzio, il Pd replica ad Ancisi: "Vergognoso chiedere le dimissioni del sindaco"

dichiarazione del Segretario Comunale del PD di Ravenna, Danilo Manfredi e del Capogruppo PD Matteo Cavicchioli

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Abbiamo letto il comunicato stampa del consigliere Ancisi e ne condividiamo appena dieci parole: “Adesso la politica ha motivi per fare la sua parte”
Su tutto il resto esprimiamo una ferma e motivata contrarietà.
Singolare la richiesta di “segnalare alla Procura della Repubblica la propria volontà di costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili, allorquando sarà avviato il processo.”: se e quando ci saranno degli imputati e un rinvio a giudizio, quindi al momento opportuno, valuteremo come tutelare nel modo migliore gli interessi della comunità, lesi dalla mala gestione del disciolto Consorzio. Cosa e come dovremmo “segnalare” oggi alla Procura?!

La maggioranza, che oggi come allora sostiene la Giunta Matteucci, è stata fondamentale per fare chiarezza sui fatti emersi, per denunciarne pubblicamente la gravità e per chiedere alla magistratura, ordinaria e contabile di fare piena luce sulle responsabilità.
Nell’operazione-trasparenza verso la città un ruolo essenziale fu assunto proprio dal gruppo consiliare del PD che espresse il Vice presidente della Commissione d’Indagine e tutta la città ricorda la maratona consiliare dove l’allora capogruppo Maestri illustrò nel dettaglio e senza reticenze i risultati della Commissione.

Tutti ricordiamo il giorno in cui Ancisi e Maestri andarono in Procura a depositare la denuncia: non c’era solo Ancisi e quella denuncia era stata sottoscritta da tutti i commissari.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico al momento di istituire la commissione d’indagine, disse fin dall’inizio poche cose e chiare:
“ 1) abbiamo chiesto al Sindaco, primi insieme a Lista per Ravenna, di informare immediatamente il Consiglio Comunale e di coinvolgere questo consesso civico nella pienezza del suo ruolo politico-amministrativo;
2) abbiamo ragionato sullo strumento più utile per fare chiarezza su ciò che è accaduto, avanzando anche la proposta alternativa di una Commissione Speciale, che a differenza di quella d’indagine avrebbe consentito di svolgere sedute pubbliche (e non riservate) nell’ottica della massima trasparenza e favorendo la partecipazione di tutti i cittadini;

è prevalsa nei gruppi consiliari la scelta della Commissione d’Indagine e noi ci siamo detti da subito favorevoli, spingendo perché la medesima fosse attivata nel più breve tempo possibile ed assicurandole pienezza di poteri;

abbiamo affermato e continuiamo ad affermare che il lavoro della Commissione, sede politico-amministrativa, non dovrà in alcun modo interferire con gli accertamenti giurisdizionali della magistratura contabile e penale, di cui va salvaguardata sempre e comunque l’autonomia;
abbiamo detto e continuiamo a dire che va fatta piena luce sulle cause del disavanzo e sulle responsabilità ma abbiamo anche affermato che non abbiamo elementi per dubitare che le fatture non contabilizzate siano state emesse a fronte di servizi effettivamente prestati alla collettività e che nessuno si sia intascato denaro pubblico o abbia malversato o distratto risorse destinate a quei servizi;

abbiamo detto da subito e ribadiamo questa sera che vanno tutelati e mantenuti i diritti dei dipendenti del Consorzio per i Servizi Sociali, ora ASP, e dei dipendenti delle cooperative sociali;
ma soprattutto abbiamo detto e ribadiamo che gli standars qualitativi e i livelli quantitativi dei servizi sociali erogati alla collettività dal Comune di Ravenna non devono risentire le conseguenze del disavanzo ed anzi questa deve essere l’occasione, con la ripartenza ed il nuovo corso già avviato con la ASP e la sua nuova dirigenza, per rimeditare il bisogno sociale, ridefinire gli obiettivi ed apprestare gli interventi più efficaci, attraverso l’Ufficio di Piano e il nuovo Sportello Sociale;

affermiamo infine e sin da ora che l’autonomia gestionale ed operativa di strutture come ieri il Consorzio ed oggi l’ASP deve coniugarsi con un più efficace sistema di controllo di gestione e con più marcato e strategico ruolo di programmazione, indirizzo e controllo dell’ente pubblico titolare dei servizi.”

Noi siamo stati chiari e fermi nelle nostre posizioni fin dall’inizio.
Il Sindaco è stato il primo a recarsi in Procura per denunciare l’accaduto: chiederne oggi le dimissioni è vergognoso.
Il PD chiede a tutti di lasciare lavorare serenamente la magistratura e assicura il proprio impegno politico per una sempre più solida prospettiva per i servizi sociali a Ravenna.
 

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