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Politica

"Convenzioni culturali: dov’è la trasparenza?"

"I prestigiosi e pedanti amici della sinistra e della maggioranza, che della pluralità culturale e della laicità sempre e dovunque fanno ampio vanto, anche stavolta non hanno perso occasione per contraddirsi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"E’ inutile, decisamente non riusciamo ad intenderci. I prestigiosi e pedanti amici della sinistra e della maggioranza, che della pluralità culturale e della laicità sempre e dovunque fanno ampio vanto, anche stavolta non hanno perso occasione per contraddirsi. In discussione nel prossimo Consiglio Comunale le nuove convenzioni culturali stipulate dal Comune con alcuni dei soggetti principali della scena artistica cittadina. Quale siano stati i criteri per la scelta, purtroppo non è dato sapere.

Nell’arco di svariate sedute, spesso dai toni accesi, sempre la stessa risposta: i criteri sono sotto gli occhi di tutti, queste sono realtà che seguiamo da un pezzo e che hanno dimostrato a tutti la loro validità, le scelte non potevano che essere queste. Salvo poi, per bocca di una accalorata ed insolitamente concreta Sarah Ricci, ribadire che le scelte sono politiche, e che questa Amministrazione ha una precisa linea di politica cultuale che intende perseguire attraverso il lavoro dei soggetti convenzionati. Più chiaro di così…

Eppure, i cittadini, probabilmente meno ‘acculturati’ dei nostri Amministratori, continuano ad interrogarsi: perché questo soggetto e non un altro? Quali sono le modalità per accedere a questi contributi di denaro? Entro quale scadenza bisogna inoltrare la domanda? Quali i requisiti? Piattini o file lacrimose agli uffici? Il sospetto non è solo dei maligni. Parrebbe proprio di no, invece, parrebbe che assessori e tecnici si adoperino loro stessi per stanare i migliori artisti, e, giustamente, decidano di sostenerli.

Ebbene, pur ripetendo che a nostro avviso tutti i soggetti convenzionati propongono ottimi lavori nei più svariati campi, e che il lavoro dell’Assessore è stato sicuramente valido ed improntato verso l’apertura a nuove realtà, innovative e giovani, tuttavia non riusciamo a capire perché, a favore della più totale trasparenza, non si sia deciso di convenzionare i soggetti con un semplice bando pubblico, come avviene ad esempio a Forlì. Abbiamo perciò proposto un ordine del giorno, sottoscritto anche dal PDL, in cui chiediamo, appunto, che per l’assegnazione dei finanziamenti previsti per la cultura, anche a Ravenna, si possa accedere tramite bandi. In attesa della scontatissima bocciatura. E dell’ennesima lezione sul pluralismo di Sarah Ricci".

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