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Zanforlini escluso dal M5S per il suo passato massone: ma la clausola varrebbe solo nel presente

Sulla sospensione di David Zanforlini, candidato alle elezioni politiche e sospeso dal Movimento in base a una presunta passata appartenenza alla massoneria, si apre uno spiraglio di luce

Non si placa il caos all'interno del Movimento 5 stelle - o almeno di ciò che ne rimane nella nostra città - dopo la sospensione di David Zanforlini, avvocato ferrarese ma candidato alle elezioni politiche del 4 marzo nel collegio plurinominale di Ravenna per la Camera, sospeso qualche giorno fa dal Movimento in base a una presunta passata appartenenza alla massoneria. Nei giorni scorsi hanno espresso forti critiche al M5s sia Pietro Vandini, ex candidato sindaco pentastellato, sia Samantha Tardi, consigliera di CambieRà, lista civica ravennate alla quale il Movimento, durante le ultime elezioni amministrative, ritirò il simbolo a causa di una diatriba interna.

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Tuttavia sul caso di Zanforlini si apre uno spiraglio di luce. La sua sospensione, infatti, gli sarebbe stata comunicata da Ilaria Morghen, consigliere comunale a Ferrara, che avrebbe spiegato come il codice etico firmato dai candidati pentastellati non ammettesse persone facenti parte, anche solo in passato, della massoneria. Eppure il codice etico, pubblicato online sul "Blog delle stelle", di massoneria non parlerebbe proprio; una clausola sarebbe invece presente all'interno del Regolamento per la selezione dei candidati alle elezioni, anch'esso pubblicato nel blog pentastellato, aggiornato al 13 gennaio 2018: tuttavia la clausola reciterebbe semplicemente che il candidato, al momento della candidatura, "non dovrà essere iscritto ad associazioni massoniche". Una clausola che parrebbe essere valida solo nel presente, dunque, e non in merito ad affiliazioni massoniche passate: ciò potrebbe cambiare le carte in tavola, dal momento che Zanforlini avrebbe dichiarato di non fare più parte di alcuna loggia massonica, ma al momento la sua candidatura resta sospesa in attesa che si pronuncino i probiviri del Movimento.

"Visto ciò che recita il regolamento, sono state dette cose non corrette - commenta Vandini - E' emersa un'improvvisazione dovuta alla non preparazione relativamente alla gestione di dinamiche di questo tipo: in sostanza, stanno improvvisando. Il famoso "filtro di qualità" di cui hanno parlato più volte, che avrebbe dovuto impedire che ci fossero "piantagrane" all'interno della futura squadra, non ha funzionato, anzi: ha prodotto un danno clamoroso perchè ha fatto sì che a Ravenna chi vuol votare Movimento 5 stelle alla Camera non possa farlo, perchè votando per il M5S si vota per un candidato che, se entrasse, entrerebbe nel gruppo misto. Credo che nel Movimento dovrebbero farsi tutti qualche domanda". 

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