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"Diamo al fondo ambiente italiano la riserva naturale di Lido di Dante"

Si passi la mano urgentemente prima che la situazione diventi irrecuperabile"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il Fondo Ambiente Italiano (FAI) protegge e apre al pubblico splendidi gioielli di arte, natura e cultura disseminati nelle campagne, nelle città e sulle coste del nostro Paese. Dai castelli e complessi monasteriali a giardini e luoghi di natura, dalle ville e case d'arte a piccoli gioielli che impreziosiscono il territorio. Ad esempio la Batteria Militare Talmone, aggrappata alle rocce aspre della Sardegna, dopo decenni di abbandono, nel 2002 è stata affidata in concessione dalla Regione Autonoma della Sardegna al FAI che, grazie a un accurato e impegnativo intervento di restauro tuttora in corso, ne garantisce l'apertura al pubblico con il sostegno del comune di Palau; il Giardino Pantesco Donna fugata, una storia di 3.000 anni, generosamente donato al FAI dalla storica azienda vitivinicola siciliana Donnafugata, è uno dei pochi esemplari di quelli ancora presenti sull'isola di Pantelleria oggi completamente restaurato; l'area costiera dell'Isola di Ponza, Cala Junco nell'Isola di Panarea (ME), Isola di Levanzo nella frazione di Favignana (TP), Baia di Leranto a Massalubrense (NA), Isola di Capraia (LI), Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi (AG), area costiera San Giovanni a Piro, tutte gestite dal FAI.

A distanza di oltre due anni dal doloso incendio che ha distrutto circa sessanta ettari di pineta, nulla è stato fatto per restituire nella sua interezza questo territorio di alto pregio ambientale, non solo ai ravennati ma all'intera umanità. Questo patrimonio dell'Unesco, facente parte di Rete natura 2000, è gestito dal Corpo Forestale, Ufficio Territoriale Biodiversità di Punta Marina (Utb), ma, senza nulla togliere alla professionalità degli appartenenti al glorioso Corpo, si presenta a tutt'oggi in uno stato di abbandono non tollerabile. Se si esclude la messa a dimora da parte delle scolaresche di qualche piantina di agrifoglie qua e là, nulla di quanto era stato preventivato e concordato all'indomani dell'incendio risulta essere stato ancora fatto. Né si può ritenere che, con l'apposizione di una rete metallica che inibisce alla comunità di Lido di Dante di frequentare la pineta, sia stata risolta la rinaturalizzazione. Di sicuro, no! Anzi, ha inasprito ancor più gli animi vedere una pineta abbandonata a se stessa con la retorica del "lasciar fare alla natura".

A questa situazione di stallo è possibile far fronte in altro modo: donare o dare in concessione al FAI anche la Riserva naturale statale di Lido di Dante, il cui unicum spiaggia e pineta Ramazzotti rappresenta quanto di più bello esiste sul territorio di Ravenna. La Forestale in questi due anni ha dimostrato di non essere in grado di gestire il disastro provocato da mano criminale. Probabilmente incide anche la spending review adottata dal governo centrale, che non consente di avere personale a sufficienza per la gestione di migliaia di ettari boschivi. Quindi si passi la mano urgentemente prima che la situazione diventi irrecuperabile. Servono fatti"

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del Mare

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