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Elezioni regionali, l'analisi del voto a Ravenna: Lega-terremoto e Pd in flessione | I RISULTATI

A Ravenna l'esito delle urne per le Elezioni Regionali conferma la netta permanenza del Partito Democratico come prima formazione politica per voti in città, sebbene con una decisa flessione. Tra gli altri partiti da registrare è una crescita esponenziale della Lega Nord e una diminuzione sensibile del M5S e di Forza Italia.

A Ravenna l’esito delle urne per le Elezioni Regionali conferma la netta permanenza del Partito Democratico come prima formazione politica per voti in città, sebbene con una decisa flessione. Tra gli altri partiti da registrare è una crescita esponenziale della Lega Nord e una diminuzione sensibile del M5S e di Forza Italia. Tuttavia, ogni dato che può essere sviscerato in un’analisi del voto del post-regionali deve tener conto della netta contrazione della base dei votanti. Solo sei mesi fa, a maggio, per le Elezioni Europee andarono a votare 81.326 ravennati (66,81 %) mentre domenica si sono recati alle urne appena 49.199 ravennati (40,08% di affluenza), vale a dire circa 30mila elettori in meno.

I DATI DEL PD. Con una differenza così netta di votanti non ha quindi molto senso comparare i valori assoluti dei voti presi, ma sulle percentuali emergono dati significativi. Anche Ravenna elegge presidente Stefano Bonaccini, che ha raccolto più della metà dei consensi: 24.786 (52,27%). Il Partito Democratico ha preso il 47,5% dei voti espressi, quindi con un calo di ben 9 punti percentuali rispetto al 56,4% di maggio scorso. L’alleato Sinistra Ecologia e Libertà si porta a casa un significativo 3,8%. Il Pd ravennate ottiene quindi tre eletti: Mirco Bagnari (5.753 voti), Manuela Rontini (5.639 voti), e Gianni Bessi ( 5.186 voti). Grande “esclusa” è l’assessore comunale Ouidad Bakkali (4.932 voti).

M5S. Il Movimento 5 Stelle continua nel suo andamento calante dalle Politiche, alle Europee ed ora alla Regionali: i “grillini” alle Europee di sei mesi fa, avevano ottenuto il 18,6% dei voti a Ravenna, domenica con la candidata Giulia Gibertoni, il M5s è arrivato al 13,5%, una flessione quindi di circa il 5% dei consensi.

CENTRO-DESTRA. Dopo l’astensionismo, quella che può cantar vittoria ad urne chiuse è la Lega Nord: a Ravenna ha ottenuto il 19,7% dei voti contro il 3,7% delle Europee. Per la Lega è una crescita anche in valori assoluti: 2.913 voti a maggio, 9.004 a novembre. Il dato della Lega fa “volare” il candidato di coalizione, il sindaco leghista di Bondeno Alan Fabbri, che ottiene il 27%, comunque quasi un tre percento in meno rispetto alla sua media regionale. Anche il Carroccio elegge un consigliere a livello regionale, si tratta di Andrea Liverani con 1.347 preferenze. Molto ridimensionata Forza Italia: a Ravenna è il quarto partito, con il 7,1% dei voti, in calo del 3,4% rispetto alle Europee. Fratelli d’Italia no si è presentato nella provincia di Ravenna. Completa l’arco di centro-destra il candidato Alessandro Rondoni alla guida di “Emilia Romagna Popolare” (Ncd e Udc): a Ravenna i centristi guidati dall’esponente forlivese non fanno breccia e toccano quota a il 2,3%, quindi meno rispetto alla sua media regionale del 2,66%. Rondoni a Ravenna  è stato superato da Maria Cristina Quintavalla della lista “L’Altra Emilia-Romagna”

PICCOLI PARTITI. La formazione della sinistra “L’Altra Emilia-Romagna”, che a livello regionale si prende un seggio con il 4%, a Ravenna tiene con il 3,9% % alla candidata Quintavalla. Ultima la lista “Liberi cittadini”, nata e alimentata dall’area del dissenso degli ex grillini “epurati” da Grillo-Casaleggio, che ottiene l’un percento.

FAENZA. A Faenza il Pd va meglio che a Ravenna, con il 48,3%. La Lega Nord arriva al 22% dei voti, raddoppiando quelli del Movimento 5 Stelle che a Faenza si ferma all’11,3%. Forza Italia quarto partito con il 6,3% dei voti.

DE PASCALE - Per il segretario territoriale del Pd, Michele De Pascale, quella di Bonaccini è stata "una vittoria netta e travagliata allo stesso tempo che gli affida una responsabilità enorme sia dal punto di vista del Governo che della tenuta delle Istituzioni. Un'affluenza negativa era più che prevedibile ma il dato finale è stato ben al di sotto delle nostre aspettative. La Regione al voto praticamente da sola, le inchieste, l'effetto "vincitore annunciato" e le tensioni politiche sono solo alcune delle ragioni che hanno ulteriormente elevato la sfiducia dei cittadini verso Partiti e Istituzioni".

"L'analisi - ha aggiunto - andrà ovviamente approfondita ma credo che il Pd, partito di Governo da Roma a un numero ormai impressionante di Comuni e di Regioni, sin da subito, debba saper dimostrare di aver recepito l'ennesimo messaggio ed agire di conseguenza. Infine un grande ringraziamento a tutti i volontari e in particolare (in ordine di arrivo) a Mirco Bagnari, Manuela Rontini, Gianni Bessi e Ouidad Widy Bakkali per il lavoro straordinario di passione e competenza che hanno messo in campo in questa campagna elettorale e che ha contribuito a fare del Pd ravennate il secondo più votato in regione. Ben tre di loro avranno l'onore e l'onere di rappresentarci in Regione e sono certo che sapranno svolgere questo incarico con grandissima qualità".

BESSI - Il neo consigliere del Pd, Giann Bessi, ringrazia "gli elettori che, votandomi, hanno sostenuto le idee su cui ho costruito il mio programma. Durante i miei incontri ho ascoltato con attenzione e so quali sono le priorità di cui si dovrà occupare l’agenda regionale. E confermo che il mio impegno come consigliere avrà come obiettivo la crescita economica del territorio e le esigenze dei cittadini. Come ho ricordato più volte, la nostra forza è nel lavoro e nelle imprese: c’è molto da fare e ritengo che il programma di Stefano Bonaccini sia il punto di partenza ideale per cambiare e modernizzare la nostra Regione. Infine un grande ringraziamento agli altri candidati del Partito democratico, con cui ho condiviso molti momenti di questa campagna elettorale. Un pensiero e un ringraziamento particolare va ovviamente a Ouidad Bakkali: abbiamo partecipato insieme a molte iniziative e incontrato molti cittadini illustrando le nostre idee. Debbo questo risultato anche alla sua passione e alla sua grande disponibilità."

BARONCINI - "Purtroppo non possiamo gioire di aver segnato nel ravennate la percentuale di affluenza al voto migliore di tutta la regione - afferma il segretario comunale del Pd di Ravenna, Gianandrea Baroncini -. Vedere che è andato alle urne il 30% in meno di elettori è preoccupante, perché il voto è l’elemento centrale della democrazia. Siamo quindi davanti a un segnale politico chiaro, che dobbiamo affrontare a viso aperto. Ma un’altra cosa è certa: il PD e il centrosinistra vincono in modo netto a livello regionale e in modo più marcato a Ravenna. Complimenti a Stefano e ai nostri eletti Bagnari, Rontini e Bessi. A loro anche i nostri auguri di buon lavoro; hanno davanti cinque anni estremamente impegnativi e sfide importanti con le quali misurarsi, compreso aprire un confronto serio con i cittadini. Un ringraziamento a Bakkali che, con quasi cinquemila preferenze, ha sfiorato l'elezione ed ottenuto un risultato incoraggiante e di tutto rilievo".

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