rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Eventi sismici: 22 terremoti nella storia di Ravenna

"l terremoto è arrivato anche da noi, smentendo la fiducia di esserne ai margini". Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, fa il suo punto della situazione

“l terremoto è arrivato anche da noi, smentendo la fiducia di esserne ai margini in virtù della protezione offerta dall’esteso cuscino di sabbia e di paludi del nostro sottosuolo: che, anzi, i sommovimenti di questi giorni e quello di oggi con epicentro nella costa ravennate, hanno rivelato, nell’imprevedibilità di cause e fenomeni largamente sconosciuti, poter essere addirittura un punto di debolezza”. Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, fa il suo punto della situazione.

“Dunque, contraddicendo la classificazione sismica troppo benevola del comune di Ravenna, non è solo l’area collinare e pede/appenninica della nostra provincia ad essere più soggetta a tali eventi”.

22 TERREMOTI NELLA STORIA DI RAVENNA
“La storia, tuttavia, avrebbe dovuto metterci in guardia.- afferma Ancisi - Lo storico ravennate Gregorio Caravita ci ha appena elencato una serie di 19 terremoti documentati avvenuti a Ravenna tra il 467 e il 1891, anche di grave entità, anche con morti e con rovine notevoli agli edifici, i quali, per esempio, distrussero la basilica di Sant’Apollinare Nuovo, poi ricostruita, la basilica Petriana a Classe, la statua di Ercole Orario nell’attuale piazza dell’Aquila (ove è rimasto il basamento), il campanile di San Vitale, poi ricostruito, oltre a danneggiare più volte il campanile del Duomo e una volta la sua cupola, a far cadere i mosaici della tribuna della chiesa di Sant’Agata, ecc. Nel 1947, 1966 e 1974 si sono avuti nel ravennate altrettanti eventi sismici non gravi, tra il 3° e il 5° grado”.

TRASCURATO IL RISCHIO, BISOGNA CORRERE AI RIPARI
“La sottovalutazione del rischio sismico sul territorio ravennate, in cui peraltro è presente un numero di siti classificati a rischio di incidente rilevante (RIR) tra i più alti in assoluto, ha portato a trascurare l’applicazione del principio di precauzione in ordine ad almeno due fondamentali problematiche: le estrazioni abnormi di acqua e gas, che hanno acutizzato il fenomeno della subsidenza, influendo negativamente sulla conformazione geologica del territorio e delle faglie: estrazioni di cui Lista per Ravenna ha sempre richiamato la necessità della cessazione ; limitate garanzie di prevenzione antisismica nella costruzione di impianti e capannoni,  diffusissimi ovunque, e di edifici pubblici. Si impongono al riguardo: un piano di messa in sicurezza degli impianti  e dei capannoni e depositi industriali e artigianali e degli edifici pubblici ad altra frequenza di utenti, in particolare scuole ed ospedali; la sospensione delle attività di prelievo di acqua e gas dal sottosuolo e di nuovi impianti di stoccaggio del gas;
un piano di Protezione Civile per affrontare efficacemente eventuali emergenze sismiche”.

NON LASCIAR SOLI I PRIVATI
“La messa in sicurezza riguarda anche gli edifici privati che ne necessitano, su cui bisognerà venire incontro ai proprietari meno abbienti, con misure di sostegno finanziario (sui mutui, sugli interessi…), che coinvolgano il sistema bancario. Il decreto-legge del governo che esclude per il futuro interventi a carico dello Stato, com’è sempre stato, per la ricostruzione o il recupero degli edifici privati colpiti da terremoti, imponendo ai proprietari la stipula di polizze assicurative che si preannunciano molto onerose, richiede allo Stato e agli enti pubblici territoriali che siano adottate convenzioni o polizze/tipo sostenibili”, conclude Ancisi.                  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Eventi sismici: 22 terremoti nella storia di Ravenna

RavennaToday è in caricamento