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Faenza approva il Bilancio 2012, il Pd: "Priorità al lavoro"

E' stato approvato lunedì sera in Consiglio Comunale il Bilancio di previsione 2012. "Le minoranze hanno solo alzato polveroni, con l’obiettivo di finire sui giornali"

E' stato approvato lunedì sera in Consiglio Comunale il Bilancio di previsione 2012. "Le minoranze hanno solo alzato polveroni, con l’obiettivo di finire sui giornali: avrebbero fatto meglio ad usare il loro tempo per presentare emendamenti e proposte di modifica concreta del bilancio, è troppo facile dichiarare che non va bene senza suggerire alternative", ha affermato Roberto Pasi, capogruppo PD in Consiglio Comunale.

"Anche a noi piacerebbe avere risorse finanziarie per sostenere tutti e per investire di più su Faenza, ma viviamo un periodo di grave crisi economica, tutta l’Europa è in crisi - ha aggiunto Pasi -. Noi che stiamo ogni giorno tra le persone, parliamo ogni giorno con aziende che faticano, artigiani che hanno poco lavoro, dipendenti in cassa integrazione, disoccupati, lo sappiamo bene. Pensavamo che le ultime elezioni avessero ben spiegato ai nostri colleghi che servono idee nuove, invece oltre a non riconoscere le gravissime responsabilità dell’ultimo governo che per mesi ha negato l’esistenza della crisi e perso tempo in affari privati mentre l’Italia andava in rovina, non hanno neppure avuto il coraggio di mettere nero su bianco una sola proposta di modifica al bilancio. Ne deduciamo che non saprebbero come migliorarlo”.

"Il Bilancio redatto dalla Giunta e proposto ieri sera in Consiglio Comunale - prosegue Pasi - è frutto di una corposa ed attenta revisione di tutti i capitoli di spesa, si è risparmiato sulle spese meno necessarie e si è difeso l’essenziale: i servizi sociali, la scuola, la tutela di disabili ed anziani. Il comune non aprirà nuovi mutui ma anzi ne estinguerà in anticipo altri, come fatto l’anno scorso, riducendo l’indebitamento. La Giunta, come richiesto dai consiglieri del PD, si impegna ad estinguere al più presto i crediti che molti artigiani ed imprenditori hanno - per lavori eseguiti anche più di un anno fa - e che il Comune non ha ancora pagato a causa dei vincoli del Patto di Stabilità, che obbliga anche i Comuni con i conti in regola a tenere ferme ingenti somme di denaro pubblico. Le somme dedicate ad investimenti sono molto ridotte rispetto agli anni prima e sono dedicate a proposte nate dal confronto con i Consigli di Quartiere (ogni quartiere ha individuato 4 interventi), i quali adempiono così al loro ruolo di reale strumento di partecipazione".

"Il momento è difficile per tutti - continua il capogrupo -ma la priorità resta il lavoro, vero motore della nostra società: è infatti nel lavoro e con il lavoro che si genera crescita, innovazione, sviluppo, diritti, tutele, benessere. Ed è al lavoro che si è pensato quando sono state decise le aliquote IMU. Con questa nuova tassa il Comune si fa esattore per conto di Roma (circa il 50% dei ricavati IMU andrà allo Stato) e sapendo che lo Stato prevede altri ingenti tagli oltre a quelli già effettuati ai fondi che vanno a Comuni e Regioni, i Comuni italiani sanno che per poter assicurare i servizi essenziali ai propri concittadini devono contare su IMU e IRPEF".

"A riguardo dell’IRPEF proprio in questi giorni stanno arrivando chiarimenti da parte del Ministero, e noi Democratici ci teniamo a sottolineare che qualora risultasse possibile alzare le aliquote IRPEF solo per i redditi più alti, sosterremo questa posizione con forza, perché in un periodo così  difficile chi ha di più deve contribuire di più - conclude Pasi -. Per l’IMU è stato scelto appunto di sostenere per quanto possibile i mondi produttivi, tenendo aliquote basse, il minimo di legge è 0,76% di cui comunque 0,38 va allo Stato, e impostando l’aliquota prima casa al 0,58%, che ben sappiamo essere una delle più alte della Romagna, ma a fronte di questa scelta garantiamo che non vengano toccate le tariffe di altri servizi (mense, trasporti, asili…) Sono tempi difficili, e prendere decisioni in tempi difficili richiede molta responsabilità. Ma noi crediamo nel futuro, per questo teniamo ferme le parole cardine: Lavoro, crescita, difesa dei più deboli e compartecipazione, Faenza, l’Emilia Romagna e l’Italia possono farcela!".
 

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