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Feste e sagre: "Il Comune faccia ordine in questa giungla"

Da Lista per Ravenna una proposta di deliberazione che si collega alla normativa regionale, finora rispettata solo dal Comune di Faenza.

Regolamentare feste (compresi i festival politici) e sagre nel territorio comunale. Lo ciede Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), che ha inviato alla presidenza del consiglio comunale una proposta di deliberazione che richiama direttamente la legge regionale in materia.
"Questa legge regionale dell’Emilia-Romagna - spiega Ancisi -, che disciplina le attività commerciali di alimenti e bevande, tratta a parte quelle organizzate senza scopo di lucro da enti pubblici o partiti, sindacati, enti religiosi, associazioni o comitati benefici, culturali, sportivi, del tempo libero e del volontariato, pro-loco ed altri soggetti no-profit. Ad essi vengono richiesti solamente i requisiti morali dei responsabili, non già quelli professionali, e il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza, non già della corretta destinazione urbanistica delle aree e dei locali utilizzati. La legge stessa, tuttavia, impegna il Comune a definire 'le modalità di svolgimento' delle attività, nonché 'annualmente il calendario delle sagre'.

Nonostante questa norma sia imperativa, non facoltativa, nella provincia di Ravenna - fa notare Ancisi - solamente il Comune di Faenza, ad oltre due anni dall’entrata in vigore, vi ha dato corso. Lo ha fatto con una deliberazione del 15 giugno scorso concertata con le associazioni locali del commercio e del turismo. Queste hanno apprezzato che l'amministrazione comunale abbia riconosciuto la necessità di fare ordine in una giungla di feste e festicciole spesso poco coerenti con le finalità di valorizzazione delle tradizioni e delle peculiarità gastronomiche locali, pur ribadendo che rimane tuttavia forte l'esigenza nonché richiesta agli organi competenti di combattere ogni forma di abusivismo e quindi di concorrenza sleale nel campo della somministrazione di alimenti e bevande, che alterano gli equilibri commerciali e che arrecano gravi danni di natura economica non solo alle attività in regola ma anche alle casse dello Stato e dei Comuni".

Da qui la proposta di deliberazione, i cui punti fondamentali sono questi:
 1.. Viene istituito il “Calendario annuale delle sagre e feste” che si svolgono nel comune di Ravenna, l’iscrizione nel quale è necessaria perché ogni richiesta sia esaminata. Gli interessati devono darne comunicazione preventiva entro il 31 ottobre dell’anno precedente la data di svolgimento dell’iniziativa. Si può consentire l’organizzazione di manifestazioni non inserite a calendario, quando le loro caratteristiche e le modalità organizzative e gestionali non consentano una programmazione annuale. Per quelle inserite in calendario possono essere consentiti spostamenti di periodi per cause di forza maggiore.
 2.. Per ottenere l’autorizzazione, ogni manifestazione deve essere senza fini di lucro e abbinata ad attività culturali, sportive, ricreative od espositive con accesso libero al pubblico dei visitatori. Si richiede anche l'utilizzo e la somministrazione di uno o più prodotti o lavorazioni di carattere enogastronomico, aventi rappresentatività culturale o identitaria rispetto al territorio in cui l’iniziativa si svolge.
 3.. Viene richiesto, di norma, che siano coinvolte nell’organizzazione anche le realtà produttive e commerciali locali e i vari operatori del settore eno-gastronomico, al fine di favorire una sostenibilità nel tempo della manifestazione e garantire la diffusa soddisfazione della comunità locale ospitante. Eventuali attività di somministrazione temporanea organizzate da imprese con finalità commerciali devono ovviamente conformarsi alle norme di legge o regolamento loro specifiche.
 4.. Ogni singola sagra o festa non può superare i 12 giorni continuativi di durata per anno e per specifico luogo di svolgimento.
 5.. La prima applicazione del provvedimento si avrebbe dal 2017 in previsione del calendario per l’anno 2018.
 6.. Per la definizione del provvedimento, dei calendari annuali e della soluzione ai problemi che ai verificano in corso di gestione devono essere sentite le organizzazioni del commercio e del turismo maggiormente rappresentative, nonché le associazioni e i soggetti direttamente interessati.

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