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Fiammenghi (PD): "Una manovra economica senza prospettive di sviluppo"

Il Governo si appresta a dare il via ad una manovra economica tesa a far rientrare il debito pubblico che peserà solo sulle tasche delle famiglie e delle imprese, senza fornire alcuna linea per lo sviluppo l'unico in grado di garantire il benessere dei cittadini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il Governo si appresta a dare il via ad una manovra economica tesa a far rientrare il debito pubblico che peserà solo sulle tasche delle famiglie e delle imprese, senza fornire alcuna linea per lo sviluppo l'unico in grado di garantire il benessere dei cittadini, la sostenibilità del  welfare e il futuro dei giovani. Il segretario del Pd, Bersani ha già detto che il partito democratico non farà ostruzionismo sulla manovra, sta predisponendo emendamenti, poi si esprimerà con un si o con un no.

E’ una manovra economica  che si basa ancora una volta sui tagli ai Comuni, che non reggeranno a lungo la pressione del Governo e, avanti di questo passo, saranno costretti a intervenire sui servizi ai cittadini, la cui qualità, a detta degli economisti, è un fattore di sviluppo produttivo e di coesione sociale.  

I nuovi tagli agli Enti Locali che - insieme ai vincoli del patto di stabilità -  andranno ad intaccare ulteriormente la già scarsa disponibilità di risorse pubbliche destinate agli investimenti sul territorio che, da sempre, rappresentano un volano fondamentale per lo sviluppo dell'economia locale, in particolare per l'artigianato e al piccola impresa.
 
Non c’è riduzione del carico fiscale, si pensa ad un aumento dell’Iva, non c’è un progetto serio e credibile di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Così il Paese è in ginocchio. Non si danno prospettive di ripresa della capacità di spesa delle famiglie. 
 
Il  PD ha già messo a punto una politica economica alternativa per lo sviluppo sostenibile, il lavoro e il taglio del debito. Intorno all'analisi della fase e alle proposte apriamo ora un confronto con tutte le forze all'opposizione del governo Berlusconi.
Si tratta di una sfida di carattere costituente. Il PD è pronto a cogliere e, soprattutto far cogliere all'Italia, l'occasione storica delle riforme.
In ogni caso, fatta la manovra, questo Governo deve andarsene, perché non ha più credibilità in Italia e a livello internazionale.

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