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Fibromialgia, il Pd chiede il riconoscimento della patologia cronica nei Livelli essenziali d'assistenza

In Italia la situazione di queste tipologie di pazienti è insostenibile e drammatica poiché non è mai stato avviato a livello nazionale un serio e strutturato progetto di ricerca epidemiologica

Il consigliere dem Patrizia Strocchi ha presentato in Consiglio comunale, a nome di tutta la maggioranza, un ordine del giorno che chiede al Sindaco e alla Giunta di sostenere la richiesta, avanzata dalle persone che soffrono di questa sindrome e dalle associazioni che le rappresentano, di ottenere il riconoscimento della fibromialgia, una sindrome dolorosa cronica che colpisce i muscoli, i tendini, le fasce, il tessuto adiposo sottocutaneo e la cute. Tale sindrome, così come la l'encefalomielite mialgica o sindrome da fatica cronica,  si manifesta con diversi sintomi fra cui spossatezza costante, compromissione della concentrazione e della memoria, dolore articolare e muscolare, sonno non ristoratore o malessere post-sforzo. In Italia la situazione di queste tipologie di pazienti è insostenibile e drammatica poiché non è mai stato avviato a livello nazionale un serio e strutturato progetto di ricerca epidemiologica.

 “Ad accomunare i soggetti affetti da queste patologie – spiega Strocchi - è una pesante riduzione della loro capacità di vita lavorativa, sociale e di relazione, a causa delle conseguenze gravemente invalidanti nel tempo dei diversi sintomi; spesso purtroppo, anche per la scarsa conoscenza di tali patologie da parte dei medici, sono considerati ‘malati immaginari’. Recenti studi sulla popolazione documentano una presenza nella popolazione di persone con tali patologie  compresa tra il 2 e il 4%,  ma che si ritiene che tali percentuali siano verosimilmente sottostimate a causa della difficoltà di ottenere diagnosi certe, in quanto  non esistono al momento esami specifici.

Lo Stato attualmente non riconosce tali patologie, e questo causa condizioni di oggettivo disagio a pazienti e familiari; mancano centri di riferimento per il  monitoraggio del loro stato fisico, fino all’esclusione della possibilità di vedersi rimborsate le elevate spese che si sostengono nei molteplici tentativi di cura. Solamente in alcune regioni sono stati approvati provvedimenti che riconoscono una parziale esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria. La Regione Emilia Romagna nel 2017/18 ha istituito un tavolo di lavoro per la redazione di protocolli a cui possano far riferimento i medici di base e diverse tipologie di specialisti (reumatologi, fisiatri, psicologi, medici di medicina generale) e coinvolgendo anche le associazioni dei malati, lasciando però facoltativa la possibilità,  per i medici di base, di partecipare a corsi di aggiornamento specifici.

Per questi motivi – conclude Strocchi – abbiamo chiesto al sindaco e alla giunta di dare opportune disposizioni per aderire come Comune di Ravenna alla campagna di raccolta firme organizzata dalla Associazione Comitato Fibromialgici Uniti (a cui hanno già aderito diversi Comuni Emiliano Romagnoli fra cui Rimini, Faenza e Ferrara), che pone allo Stato l’obiettivo di assumere tutte le iniziative necessarie in particolare di carattere normativo. A seguito delle raccomandazioni dell’OMS e del Parlamento europeo è già stato presentato un DdL a prima firma Paola Boldrini del Partito Democratico, che punta a dare uniformità al sistema al fine di assicurare omogeneità di trattamento a tutti i soggetti affetti da questa patologia, nonché a superare le disomogeneità derivanti dalle diverse normative regionali. Inoltre abbiamo chiesto di sollecitare in tal senso anche un impegno della ASL Romagna, affinché possa essere previsto un percorso specifico per i pazienti del nostro territorio, tenuto conto che attualmente, di norma, tali pazienti sono seguiti dagli specialisti in reumatologia, e che probabilmente si rende necessario un potenziamento di tali specialisti, al fine di garantire adeguata possibilità di accesso ai pazienti fibromialgici, che vanno ad aggiungersi a pazienti portatori di altre patologie reumatiche”

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