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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Happy hour, Ancisi: "Il sindaco impone il “ghe pensi mi”"

Il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi in merito alle ordinanze che saranno in vigore nei lidi ravennati la prossima estate, evidenziando le sue perplessità

“Il sindaco Matteucci persevera diabolicamente nell’imporre all’economia turistica del litorale ravennate il funesto “ghe pensi mi” che tanti danni e tanto degrado ha prodotto quest’anno”. E' quanto ha sottolineato il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi in merito alle ordinanze  che saranno in vigore nei lidi ravennati la prossima estate, ricordando che la precedente ordinanza ha “strozzato la stagione turistica 2010 ed esposto le nostre spiagge a venti rovinosi”.

“Insistere a regolare con un’ordinanza non un ambito circoscritto e limitato nel tempo del territorio comunale, ma un intero litorale di 34 chilometri, e non perché sia urgente e indifferibile, è una palese insulto all’ordinamento democratico dei Comuni italiani, come chiaramente affermato dalla nota sentenza della Corte Costituzionale – ha continuato Ancisi -. Il metodo corretto è di intervenire con un regolamento, che spetta al consiglio comunale discutere e approvare. Ma la soluzione “personale” imposta abusivamente dal sindaco serve a rifiutare il confronto non tanto con l’opposizione, quanto con la stessa maggioranza, le voci critiche e i mal di pancia esistenti al cui interno sul “modello Marina” vengono zittite sul nascere”.

“Il must dell’ordinanza – ha insistito il capogruppo di LpR - sono le norme antialcol. Torna, come nel 2011, il divieto di consumo nei contenitori di vetro entro i bagni e in viale delle Nazioni, nel quale viene aggiunto anche il consumo su strada. Sono norme aggirabili, che non spaventano nessuno in mancanza e forse nell’impossibilità di controlli efficaci”.  Per Ancisi, il “problema non sono le feste, che possono essere fatte anche tutte le sere, coi giusti orari e le giuste limitazioni. Ma che i balli rispettino le regole della sicurezza imposte dalla legge, in particolare le capienze ammesse, l’enorme sforamento delle quali (migliaia di persone al posto delle 300 fissate per quasi tutti gli stabilimenti balneari) è stata ed è la fonte principale di tutto il degrado”.

Ancisi ha anche snocciolato i dati sulle presenze turistiche a Marina di Ravenna, che ha definito “non esaltanti”. “+1,43% fino ad ottobre rispetto al 2011, dopo il -8,02% tra il 2010 e il 2009. Così pure in generale sull’intero litorale – ha osservato -. Ma sono tutti i dati economici a dimostrare lo stato di crisi. In cinque giorni su sette, c’è il vuoto o il semivuoto, non compensati dagli afflussi massicci dei fine settimana. Gli esercizi commerciali chiudono oppure arrancano. L’ordinanza del sindaco neppure se ne preoccupa. La conferenza di venerdì ci ballerà sopra”.

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