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Minichini (LpR): "Il pd non seppellisca anche Sant’Agnese"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Alla fine ha vinto la sua tenacia. Valentina Manzelli, funzionaria archeologo della Soprintendenza, che ha iniziato a seguire sin dall’inizio i lavori di riqualificazione di Piazza Kennedy, ha fatto emergere dal sottosuolo i resti della chiesa medioevale di Sant’Agnese. Per un archeologo, il ritrovamento di un reperto, che ci racconta e ci fa meglio comprendere il passato, è motivo di grande gioia, ma anche compensazione ai sacrifici sopportati. Sarà stato così anche per la dott.ssa Manzelli. C’è qualcosa, però, che la rattrista, ossia l’ipotesi che, per asserita mancanza di fondi, Sant’Agnese sia destinata a essere tombata eternamente nel sottosuolo. Per favore, smettiamola con questa storia che i soldi non ci sono. Gli oltre 10 milioni sprecati per produrre, su piazza Kennedy, questo nuovo orrendo arredo urbano, destinato a restare deserto perché fuori dei luoghi storici di ritrovo e avulso da qualunque pianificazione di intervento globale sulla città, sono stati trovati attraverso una Fondazione bancaria sensibile ai richiami della politica. Si faccia appello ad altri mecenati per recuperare questo pezzo della nostra storia e creare una nuova attrazione culturale e turistica. Oppure ci vogliamo male. 

Torniamo all’arch. Vistoli, che ogni tanto citiamo. Nel suo progetto di Città Attrattiva, è prevista la trasformazione di tutta una serie di piazze, individuate come luoghi archeologici che disegnano un percorso pedonale sociale, culturale, turistico, commerciale. Tra queste c’è, appunto, Piazza Kennedy con Sant’Agnese: che non è solo un fabbricato, ma un complesso architettonico con vari importanti annessi. Va rilevato che, a 4,5 metri di profondità, c'è il mondo della Ravenna del V-VI secolo, crocevia importante della cristianità. Non spazziamo solo dove passa l'ospite per favore, cerchiamo di vedere oltre il nostro povero Novecento. La strada visionaria che qualcuno ha immaginato per un futuro di corto respiro, le solite cose raffazzonate, senza alcuna idea di prospettiva, senza un immaginario che apra al sogno, e perché no agli euro del turismo di qualità, lasciamoli alla vecchia Ravenna. È ora di fare punto e a capo con i prossimi candidati sindaci, che sfidiamo a intervenire con coraggio, senza nascondersi dietro al sindacal/politichese, come fa il candidato del PD, che è purtroppo l’assessore che sta sbadilando piazza Kennedy: «Disponibili a ragionare su ogni tipo di ipotesi. Cercheremo l’accordo sui fondi. Solo quando arriveremo a scavare alla profondità di due metri e mezzo potremo davvero valutare cosa è rimasto di Sant’Agnese. Oggi, siamo ancora nel campo delle ipotesi». Sembra di capire: “Speriamo di coprire tutto”. Sarebbe una decisione senza ritorno, un crimine contro la cultura, che è solo la nostra anima più forte, ma, ripeto, una grande opportunità economica. Si richieda, in primis, l'intervento del Governo, attraverso il Ministro Franceschini, della Regione, ma anche della Fondazione RavennAntica. È fortemente auspicabile che anche la Curia ravennate non si sottragga ai suoi doveri, collaborando affinché non sia seppellito l’ennesimo patrimonio archeologico del nostro sottosuolo, che non è solo monumentale, ma ancor prima ecclesiale. In un mondo che sempre più nega questi valori, riportiamoli con coraggio alla luce, riportiamo noi stessi alla luce.

Tra l'altro, ora tutti si affannano a indicare la soluzione prospettata da mesi dall'arch. Vistoli, oltre che sommessamente da Lista per Ravenna: una copertura archeologica pedonale vitrea su piedritti metallici. Bene arrivati. Ma lo si faccia.

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

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