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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Il Pdl: "Ravenna Farmacia va risanata poi venduta ai privati"

"Il disavanzo col quale Ravenna Farmacie ha chiuso il 2012 è tutt’altro che una sorpresa". E' quanto afferma Alberto Ancarani del Pdl

"Il disavanzo col quale Ravenna Farmacie ha chiuso il 2012 è tutt’altro che una sorpresa. Già il 2011 era stato chiuso con uno striminzito pareggio di bilancio, ma il campanello di allarme non è stato ascoltato. Deve infatti essere chiaro un punto: Ravenna Farmacie non chiude in deficit a causa della crisi economica". E' quanto afferma Alberto Ancarani del Pdl alla vigilia del consiglio comunale dove sarà discussa l’approvazione del budget 2013 e l’individuazione degli obiettivi gestionali di Ravenna Holding spa, l’approvazione del budget 2013 di Ravenna Farmacie srl e di Romagna acque società delle fonti spa.

Per Ancarani, Ravenna Farmacie "chiude in deficit perché è malgestita, perché prevalgono logiche di spartizione politico-territoriale che vanno nella direzione contraria a quello che sarebbe il bene dell’azienda e perché i tempi e le esigenze sono cambiati rispetto a quando era necessario dotarsi di un’azienda di farmacie pubbliche come questa. D’altronde la stessa scelta dell’attuale presidente, seppur persona umanamente stimabile, altro non è stata che il risarcimento che il Pd ha deciso di fornire a colui che si era dovuto ritirare dalla corsa per la presidenza del consiglio provinciale a causa delle barricate dell’Italia dei Valori. Dunque, ancora una volta, una scelta che non ha avuto la competenza di settore come criterio preminente".

Ancarani ricorda che "sempre e solo per ragioni politiche qualche anno fa vennero acquisite a fronte di un canone politico (in questo caso nel senso peggiore del termine) le gestioni di alcune farmacie pubbliche in comuni limitrofi. Oggi per quei punti vendita vengono pagati canoni fuori mercato e in alcuni casi addirittura l’affitto dei locali. E’ dunque necessario rivedere tali convenzioni con i comuni limitrofi in modo che siano adeguati al mercato e alla congiuntura corrente".

Sul magazzino, "lungi dall’essere il fiore all’occhiello della società è la sua vera zavorra - evidenzia l'esponente del centrodestra -. Al di là della gestione interna dello stesso – tutt’altro che ordinata – i costi di “distribuzione” così come evidenziati nel bilancio appaiono incomprensibili soprattutto se si tiene conto della quantità di farmaci non venduti. Si aggiunga che ben 50 dipendenti rispetto ai 170 totali dell’azienda sono dedicati proprio al magazzino. E di fatto proprio il magazzino è stato il motivo del rifiuto alla proposta di fusione da parte sia di Forlì Farma che di Sfera, naturali interlocutori per un’operazione del genere".

Per Ancarani, "Ravenna Farmacie insomma si è incaponita nella scelta di tenere il magazzino, senza alcuna lungimiranza visto che in questo modo, grazie all’ingresso di soci privati per esempio in società come Sfera, di fatto ora Ravenna Farmacie fa concorrenza alle Multinazionali, inevitabilmente perdendo la sfida. Si aggiunga anche la prassi discutibile e tutt’altro che indolore, di fare di fatto da banca ai privati che si servono del suo magazzino. Vi è infatti a bilancio un’incredibile cifra di interess passivi di conto corrente dovuti ai tempi biblici con cui i privati procedono ai pagamenti".

In merito alle farmacie, "per troppo tempo sono state tenute aperte realtà con risultati di singolo esercizio assolutamente sotto la media. Le logiche imprenditoriali che hanno causato simili scelte non sono ad oggi minimamente comprensibli e non si possono giustificare neppure con l’assenza di altre farmacie in posizioni troppo lontane. La decisione di chiudere o spostare determinati punti vendita appare comunque tardiva. Il Pdl ritiene dunque che sia necessario un risanamento vero che renda appetibile la società per un socio privato che eventualmente possa prendere anche più del 51%. Voteremo pertanto contro il budget 2013 perché è ancora figlio delle logiche perdenti che hanno portato al disavanzo 2012".

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