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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

"Il progetto sull'ex statale Adriatica a Savio va corretto"

"Le scelte progettuali sulla viabilità, che ricalcano quelle adottate a Savio di Cervia, non sono condivise dalla popolazione, soprattutto dai cittadini le cui abitazioni", spiegano Ancisi e Ricci

A febbraio partiranno i lavori di sicurezza dell’ex strada statale Adriatica nel tratto di 1,3 chilometri che attraversa di Savio. Per Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, e Luca Ricci, referente nazionale dell’Automoto Club Padania, "si tratta
di opere utili e necessarie, a partire dai parcheggi, dalle fognature e dall’illuminazione pubblica, ma anche per la sistemazione della viabilità, in connessione con quanto realizzato già da alcuni anni sulla stessa ex Adriatica a Savio di Cervia, oltre il ponte sul fiume".

"Tuttavia, le scelte progettuali sulla viabilità, che ricalcano quelle adottate a Savio di Cervia, non sono condivise dalla popolazione, soprattutto dai cittadini le cui abitazioni o i cui esercizi commerciali si affacciano direttamente sull’ex statale - evidenzia Ricci -. L’esperienza avutasi a Savio di Cervia ne ha messo in luce le disfunzioni e le condizioni di insicurezza, quest’ultime testimoniate dai numerosi micro-incidenti avvenuti, anche per la sovrapposizione tra le diverse modalità di utenza (pedonale, ciclabile, motorizzata): abbattimenti della segnaletica o di lampioni, cadute per scontri coi cordoli o con le vetture in uscita dalle abitazioni, ecc".

Viene analizzato che "il lato est dell’ex statale, quello destro scendendo dal ponte in direzione Ravenna, è stato giustamente attrezzato con una pista pedonale/ciclabile, ma con soluzioni difficilmente praticabili. Il tutto deve rispettare le normative europee che regola la costruzione delle opere viarie, recepite dal codice della strada e dal relativo regolamento di attuazione e specificate dalle circolari ministeriali attuative. In sostanza, nel progetto, la carreggiata è limitata da un ampio cordolo di cemento, che la divide da una pista mista ciclabile/pedonale di due metri circa e col transito delle biciclette consentito in entrambe le direzioni di marcia, direttamente confinante con gli insediamenti abitativi e commerciali. Sul cordolo sono installati i pali dell’illuminazione e la cartellonistica stradale e pubblicitaria".

Ricci spiega che "queste scelte non si giustificano perchè "la pista ciclabile è più praticabile e meno pericolosa per l’utente se nello stesso senso di marcia dei veicoli", aggiungendo che "è opportuno che la pista ciclabile e quella pedonale siano distinte, anche perché il marciapiede deve essere rialzato rispetto al piano della strada". Viene inoltre sottolineato che "il cordolo che separa la corsia di marcia dei veicoli e la pista ciclabile aumenta, con l’inserimento di pali e ostacoli verticali, i pericoli di incidente, soprattutto per i veicoli a due ruote" e che "i lampioni dell’illuminazione e i pali della segnaletica o della pubblicità andrebbero posizionati fuori della carreggiata".

La proposta, messa a punto con Lista per Ravenna, consiste nelle seguenti modifiche progettuali: "tra la carreggiata e la pista ciclabile, rimpiazzare il cordolo con uno spazio libero di 50 centimetri limitato da righe bianche - evidenziano Ancisi e Ricci -. A lato, realizzare una pista ciclabile, larga un metro, nella direzione di marcia dei veicoli; a lato di questa pista ciclabile, realizzare una pista pedonale su un marciapiede largo un metro; posizionare ogni palo di sostegno, sia della cartellonistica che di illuminazione o pubblicitario, all’estremo
della sede stradale".

"La sicurezza troverebbe grande giovamento dall’accoglimento di questa proposta, senza appesantire i costi, ed eliminerebbe ogni situazione di conflittualità tra pedoni, ciclisti e motociclisti/automobilisti - continuano Ancisi e Ricci -. La strada sarebbe più facilmente agibile anche per la pulitura meccanica, compresi spazzaneve o spargisale. La strada stessa è sufficientemente larga perché, nella direzione opposta, le biciclette viaggino sulla carreggiata alla destra dei veicoli a motore, mentre i pedoni possono usare i marciapiedi già esistenti o, in carenza, lo spazio di un metro che il codice stradale riserva a loro rispetto al ciglio stradale".

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