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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Incrocio della morte, si riaccende la polemica: "Rotonda in ritardo di 4 anni"

Dopo l'ennesimo incidente mortale all' "incrocio della morte", vale a dire all'intersezione tra la via Ravegnana e l'Adriatica, inevitabilmente torna a riaccendersi la polemica

Dopo l'ennesimo incidente mortale all' “incrocio della morte”, vale a dire all'intersezione tra la via Ravegnana e l'Adriatica, inevitabilmente torna a riaccendersi la polemica sulla sistemazione dell'incrocio che manca ormai da troppi anni. Scrive Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna: “Come sempre, la colpa è di chi, in presenza di una segnaletica correttamente esposta, non ha rispettato le norme del codice stradale. Ma non basta a lavare la coscienza della politica”.

Dice Ancisi: “Non ritorno sulla ultraventennale discussione circa la mancata realizzazione del progetto di sovrappasso che avrebbe eliminato l’incrocio a raso, vietato dalla legge in queste situazioni; né sulle molte inascoltate proposte di riorganizzazione del traffico o di diversa regolazione dell’impianto semaforico che avrebbero quanto meno risolto la maggior causa degli incidenti, tra cui quello avvenuto ieri, eliminando la svolta a sinistra da qualsiasi lato. Ma se questo importante asse viario potrà garantire migliori condizioni di sicurezza della circolazione stradale chiudendo definitivamente un triste capitolo della sua storia solo con una rotonda, durata dei lavori 180 giorni, bisogna chiedersi perché non sia già stata fatta secondo gli impegni pubblicamente assunti”.

Ricorda Ancisi: “Fu annunciata nel giugno 2013 dal sindaco di Ravenna. Il 5 gennaio 2014 egli pubblicò l’interrogazione “urgente” rivolta al governo dal deputato ravennate del suo stesso partito che ne riassumeva così le condizioni del realizzo: “Nel  2013, nel corso di ben 3 incontri con il Sindaco di Ravenna Matteucci e l'assessore regionale Peri era stato convenuto: 1) La realizzazione di una rotonda del diametro di quaranta metri; 2) La quantificazione dl costo per Anas di circa 2 milioni di euro, assolutamente reperibili a detta dei responsabili Anas; 3) La scrittura di un protocollo d'intesa fra gli enti tuttora pronto; 4) L'impegno ad appaltare l'opera entro il 2013 e a realizzarla entro il 2014”.

Ricorda la storia Ancisi: “L’ANAS è un’azienda statale che fa capo al Governo, le opere straordinarie della quale da realizzare seguono le decisioni delle Regioni interessate. Una settimana dopo, il sindaco troncò ogni discussione, peraltro mai avvenuta in consiglio comunale, dichiarando: “Adesso si fa la rotondina e basta”. Poi, il 22 febbraio 2014 intimò: “Io voglio che la rotonda sia realizzata entro il 2015: agirò di conseguenza”. Un mese dopo: “La rotonda sarà realizzata nel 2015. Presto sarò più preciso e dettagliato anche sul mantenimento di questo impegno”. Secondo gli ultimi annunci, i lavori sarebbero iniziati entro questo aprile (in realtà lavori veri e propri non se ne vedono) per essere finiti entro il 2016. Più probabile che la rotondina sia partorita quattro anni dopo il suo concepimento. Nel frattempo chi passa sull’incrocio continui ad incrociare le dita”.

“Sui molti problemi della città e su come risolverli la maggioranza e l’opposizione possono dividersi allo sfinimento, ciascuna con le proprie ragioni. Ma i cittadini hanno il diritto di pretendere da chi li amministra, qualsiasi casacca di partito egli indossi, che sappia quello che dice e che mantenga gli impegni che assume. Tanto più se sono in gioco la loro sicurezza e la loro vita. Sarebbe bene ricordarselo”.

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