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"In memoria con l'incrocio della morte"

"Se, con l’anno nuovo, i giornali locali, oltre a ricordare i fatti di rilievo avvenuti dell’anno vecchio, rammentassero ai lettori anche i fatti non avvenuti benché promessi dal sindaco, dovrebbero raddoppiare la fogliazione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Se, con l’anno nuovo, i giornali locali, oltre a ricordare i fatti di rilievo avvenuti dell’anno vecchio, rammentassero ai lettori anche i fatti non avvenuti benché promessi dal sindaco, dovrebbero raddoppiare la fogliazione. Qualche campione di quelli più importanti sarebbe, però, ugualmente utile. Parliamo, ad esempio, della messa in sicurezza dell’incrocio della morte tra la Classicana e la Ravegnana. Il 2 agosto Matteucci dichiarò: “L'Anas si è impegnata ad appaltare i lavori della rotonda quest'anno, per giungere all'inaugurazione entro il 2014…Quindi la soluzione risiede nella realizzazione di una rotonda. Con l'assessore Corsini e l'assessore regionale Peri ho incontrato tre volte i responsabili dell'An.as. Ne è scaturito un protocollo d'intesa che prevede un'opera del diametro di 40 metri, una rotonda 'piccola’ ”.  

Non solo i lavori non sono stati appaltati, ma della rotondina immaginata non esiste neppure un abbozzo di progetto. Anche perché il 25 agosto la dirigente del servizio Strade del Comune di Ravenna rispose, ad una mia richiesta, che “non vi sono atti approvati dalla giunta comunale, atti e/o documenti protocollati, atti firmati da Amministratori, inoltre non abbiamo a disposizione bozze”. Giustificai la ritrosia del capo dipartimento viabilità dell’ANAS regionale, ing. Russo, ad impegnarsi sulla rotondina con l’impossibilità tecnica e fisica di inserire tal quale in quell’incrocio una rotatoria del genere, anche perché la circolare del direttore generale dell’ANAS, n. 11771 del 12 novembre 1987, tuttora valida, dispone, al paragrafo 2.1, che sugli “incroci od immissioni fra strade statali di norma devono essere previsti a livelli sfalsati.

Solo laddove la circolazione veicolare sia tale da comportare una ridotta importanza dell’incrocio, la sistemazione potrà avvenire in un primo tempo a raso. In questo caso la sistemazione razionale dell’incrocio a livelli sfalsati dovrà assumere valore programmatico talché la soluzione definitiva venga ottenuta mediante l’attuazione in più fasi successive peraltro fra di loro coordinate”. Sia l’Adriatica che la Ravegnana sono strade statali, la cui “ridotta importanza dell’incrocio” è peraltro vistosamente esclusa, quanto meno, dai Traffici Giornalieri Medi (TGM), rispettivamente pari a 40 mila e 7 mila passaggi. Dunque, non se ne può nemmeno parlare.

L’aspetto tragico è che, in attesa di nuovi incidenti, si spera non mortali, e del seguito delle ormai trentennali promesse, non vengono studiati nemmeno gli interventi più facilmente realizzabili, anche se parziali, ad esempio sulla tipologia e/o regolazione dell’impianto semaforico. Tramontato, perché oggi troppo costoso, il progetto del 1996 (spostamento dell’incrocio ad ovest, per evitare la contiguità col fiume Ronco, e svincolo a due livelli: una grande rotatoria di base per il traffico sulla Ravegnana e un cavalcavia per il traffico sulla Classicana), sarebbero fattibili soluzioni ugualmente strutturali al problema con un costo non di molto superiore a quello dell’impossibile rotondina. Se si vuole parlarne seriamente, noi siamo qua. Se no si continui coi balletti illusori".

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