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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Istruzione degli adulti, D'Angelo (Cgil): "Un investimento o un inutile costo"

Ricondurre il percorso di istruzione per gli adulti all'interno di una mission formativa riconosciuta ufficialmente dal sistema istruzione italiano è una vittoria autorevole che la Flc Cgil rivendica a tre anni dall'emanazione del regolamento del Cpia

Ricondurre il percorso di istruzione per gli adulti all'interno di una mission formativa riconosciuta ufficialmente dal sistema istruzione italiano è una vittoria autorevole che la Flc Cgil rivendica a tre anni dall'emanazione del regolamento del Cpia. “La riorganizzazione dell'istruzione degli adulti – dice Marcella D'Angelo segretario generale della Flc Cgil di Ravenna - coinvolge nella nostra provincia  il Ctp di Ravenna che comprende anche la scuola carceraria  e il Ctp di Faenza. Nell'anno scolastico in corso gli alunni frequentanti i due Ctp sono 661. Ragazzi per la stragrande maggioranza provenienti da paesi dell'est e tutti bisognosi di una prima elementare alfabetizzazione".

"Non possiamo che essere orgogliosi dei nuovi centri provinciali per l'istruzione degli adulti – continua la D'Angelo -  i quali  trasformano  i vecchi centri territoriali in vere e proprie istituzioni scolastiche autonome, dotate di uno specifico e mirato assetto didattico e di propri organi collegiali, ma soprattutto di un dirigente scolastico e di un direttore amministrativo dedicato. A  Ravenna però quella dei Cpia, è una scommessa vinta a metà che ci lascia l'amaro in bocca. L'autonomia scolastica destinata all'attivazione del Cpia  nella nostra provincia , era stata accantonata  già dal 2009/2010 ed era ubicata a Ravenna in Via Sant'Agata 22, sede non più disponibile in quanto i locali sono stati messi in vendita dalla Provincia. Ciò nonostante,  l’amministrazione provinciale  non ha perseguito l’obiettivo di trovare una soluzione logistica alternativa in città, ma ha scelto di richiedere l’attivazione del nuovo Cpia in una sede che non tiene conto delle due realtà esistenti dei Ctp, rispettivamente una nel Ravennate e una nel Faentino”.

A parere della Flc Cgil agire in questo modo significa soltanto attivare una procedura burocratica senza la condivisione degli operatori del settore (docenti, personale Ata, dirigenti scolastici), con scarsa attenzione sia alla qualità del servizio sia agli operatori stessi. “Lo sviluppo di un contesto logistico favorevole – dice D’Angelo -, requisito che riteniamo fondamentale,  invece  tutelerebbe  la ricchezza qualitativa e quantitativa dei punti di erogazione esistenti, ma soprattutto, proietterebbe il nuovo Cpia  verso un suo ampliamento, in grado di intercettare l’ulteriore domanda dei potenziali interessati. Riteniamo che  l'investimento nell'istruzione per gli adulti rappresenti una grande opportunità per il territorio ed una partita di valenza europea, poiché coinvolge tutti i diritti di cittadinanza: dal diritto al lavoro a quello della formazione e dell'istruzione in ogni età della vita, a quello di apprendimento permanente generalmente inteso".

"Per questo  la Flc aveva proposto  che si procedesse con un progetto sperimentale assistito per l'anno scolastico 2014/2015 per dare  tempo agli attuali Ctp di attivare le necessarie collaborazioni e organizzazioni  in rete oltre  che individuare una sede idonea atta a divenire la sede istituzionale del Cpia. Chiediamo pertanto – conclude la dirigente sindacale-  che l'amministrazione provinciale istituisca un tavolo con  le amministrazioni  scolastiche , gli enti locali e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti,  per condividere un percorso che dia identità e dignità a questo fondamentale segmento formativo dell'istruzione pubblica italiana”.

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