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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Berti (Lega) attacca Monti: "Governo massone e dittatoriale"

“Massone e dittatoriale”: questi sono i due aggettivi con i quali il consigliere provinciale della Lega Nord Jacopo Berti descrive il governo “tecnico” che sta ora governando il Paese

“Massone e dittatoriale”: questi sono i due aggettivi con i quali il consigliere provinciale della Lega Nord Jacopo Berti descrive il governo “tecnico” che sta ora governando il Paese, parlando in merito della occupazioni e delle manifestazioni studentesche. “Siamo arrivati al limite”, commenta Berti parlando dei tagli imposti dal governo all’istruzione: “è incredibile come questo governo stia tagliando il futuro dei ragazzi, sminuendo la crescita formativa e l’importanza della loro crescita culturale. E per effettuare questi tagli, il governo incarica la Provincia di essere l’omicida dell’istruzione”.

Prosegue il giovane consigliere provinciale: “La Provincia ha già previsto tagli alla scuola e ai servizi sociali per più di 2 milioni di euro, tagli che elimineranno corsi scolastici formativi ritenuti secondari, ma fondamentali per la crescita degli studenti. Inoltre, non essendoci fondi, le scuole della Provincia sono costrette a tagliare corsi pomeridiani, recuperi, incontri formativi e spesso viaggi di istruzione e gite. Per il governo e per la Provincia questi fattori potranno essere ritenuti non importanti, invece sono basilari per gli studenti”.

 Il leghista Berti commenta quindi il voto contrario del suo gruppo alle modifiche al “piano provinciale dell’offerta formativa di istruzione” durante l’ultimo Consiglio Provinciale dicendo che “la Provincia purtroppo ora non ha colpe in merito ai tagli, sta solo eseguendo il volere e gli ordini del Governo. Il nostro voto contrario nasce dal fatto che si parla da mesi di dove e come collocare gli studenti, ma il problema non sta nella programmazione, bensì nell’edilizia scolastica".

"Gli istituti ora non sono pronti ad accogliere un così elevato numero di alunni - prosegue Berti -. Il nostro più grande timore è che nel tempo si vadano a creare classi pollaio, dove a perdere è l’istruzione dei ragazzi e gli insegnanti sono impossibilitati a controllare e a seguire un così elevato numero di studenti. E anche qui la Provincia non può fare nulla, non ci sono fondi, ma riteniamo che se le sinistre, che hanno governato la Provincia da sempre, si fossero mosse nelle legislature passate, quando c’era disponibilità economica, creando un vero piano di edilizia scolastica e non di rattoppi edili, ora non staremo discutendo sul dove mettere i ragazzi”.

 “Inoltre siamo contrari al fatto che la Provincia ogni due, tre anni, debba discutere modifiche al piano formativo -  insiste l'esponente della Lega -. L’istruzione ha bisogno di punti cardini, fermi e inamovibili, bisogna creare un piano definitivo e completo, non si possono sempre apportare rattoppi. L’istruzione è la materia più delicata su cui lavorare, e bisogna lavorare sul lungo periodo, non si possono mettere pezze ovunque ogni anno.”

Il ventenne consigliere Berti commenta poi le manifestazioni e le occupazioni che si stanno effettuando in provincia: “Noi siamo dalla parte dei ragazzi, che hanno il coraggio di manifestare e occupare le scuole. Ragazzi che non stanno occupando per perdere giorni di scuola, ma lo fanno perché vedono il loro futuro a rischio. Mi rallegra molto il fatto che gli studenti si siano organizzati in maniera civile, non ci sono danni alle scuole, anzi spesso stanno facendo lavori di manutenzione all’interno degli istituti, come nel caso del liceo di Ravenna, inoltre queste occupazioni non sono come le vecchie “Comuni” ingestibili, i ragazzi si sono organizzati in turni di pulizia, mantenendo un alto livello di igiene”.

Prosegue Berti: “Era da tempo che non si facevano occupazioni e manifestazioni ben strutturate come queste. Ribadisco che siamo totalmente solidali con chi ha il coraggio di esprimere pacificamente le proprie idee, come l’altro giorno a Lugo, dove 400 ragazzi hanno manifestato per le strade senza creare incidenti. Inoltre vorrei spiegare a chi è scettico a riguardo, che durante queste manifestazioni di democrazia studentesca, i ragazzi non stanno con le mani in mano, bensì organizzano incontri, lavorano e si preparano agli esami, non stanno perdendo tempo. E concludo dicendo che se mai si organizzerà una seria manifestazione in piazza di studenti contro il governo massone che sta distruggendo il futuro dei ragazzi, noi saremo pronti a scendere in piazza al loro fianco, dando tutto il nostro supporto. Il futuro dell’istruzione è a rischio e noi siamo dalla parte degli studenti.”

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