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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Via libera al jobs act, Pagani (Pd): "Abbiamo voluto tutelare di più i lavoratori"

La Camera ha approvato il testo del Decreto legge 34, ovvero quello che regola le nuove misure per i contratti a termine e l’apprendistato, così come uscito dalla Commissione Lavoro di Montecitorio, che ha emendato il testo originario

La Camera ha approvato il testo del Decreto legge 34, ovvero quello che regola le nuove misure per i contratti a termine e l’apprendistato, così come uscito dalla Commissione Lavoro di Montecitorio, che ha emendato il testo originario. Sul testo emendato è stata posta la Fiducia. “Non tutti, all'interno del Governo – commenta il deputato ravennate del Pd, Alberto Pagani - condividono le modifiche apportate dalla Commissione".

"La discussione in Commissione ha individuato alcune criticità tra cui la possibilità di rinnovare 8 volte il contratto a termine nel corso di 36 mesi, portando questa possibilità a 5 rinnovi - afferma Pagani -; a mancanza di vincoli per le aziende di formare gli apprendisti, inserendo così l’obbligo di usufruire dell’offerta formativa pubblica (senza il quale, a mio parere, non si capisce dove stia il senso del contratto di apprendistato, che è un contratto di formazione professionalizzante); l'assenza di vincoli per le imprese per il ricorso a nuovi apprendisti senza aver stabilizzato neppure una quota di quelli precedenti: passaggio modificato in Commissione con il dovere, per le aziende con oltre 30 dipendenti, di assumere almeno il 20 per cento di apprendisti come condizione per poter ricorrere ad altri contratti del genere”.

“Anche se stiamo vivendo un momento di terribile crisi, il lavoro non può essere reso ancora più instabile né è giusto che il contratto di apprendistato diventi una soluzione ‘usa e getta’ per le imprese - chiosa il parlamentare ravennate -. Il gruppo Pd, con le modifiche apportate, ha voluto tutelare maggiormente i lavoratori. Nonostante la Camera abbia approvato il testo con questi correttivi, non sappiamo cosa accadrà al Senato, dove il Nuovo Centrodestra vuole ripristinare il più possibile la versione originale del decreto. A mio avviso meno tutelante. Alla Camera abbiamo sentito esponenti del Ncd dire che il Pd è conservatore e loro innovatori: bisogna capire cos’è l’innovazione e come si intende guidarla, perché non basta modificare l’esistente per essere bravi. Bisogna farlo bene. Ed è questo il difficile”.

Conclude Pagani: “Personalmente ritengo che la discussione in Commissione Lavoro abbia apportato migliorie sostanziali al decreto legge. Ma non nascondiamoci dietro a un dito: la discussione al Senato non sarà semplice, il testo che uscirà non è scontato e la posizione del Nuovo Centrodestra non è la stessa del Pd. Il relatore del testo in Senato sarà Pietro Ichino (che, come noto, dal Pd è passato a Scelta Civica). La Camera ha fatto bene e operato con intelligenza. Vedremo se il Senato farà lo stesso”.

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