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"L'impari lotta delle forze dell'ordine contro la criminalità"

"Mi rendo sempre più conto, confrontandomi e collaborando con chi svolge servizio per la strada, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, di come questi uomini e donne siano lasciati soli"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Mi rendo sempre più conto, confrontandomi e collaborando con chi svolge servizio per la strada, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, di come questi uomini e donne siano lasciati soli, dalla legge, dalla giustizia e di conseguenza dai loro Responsabili, dai referenti del Governo nazionale sul territorio. Nonostante in questi giorni le forze messe in campo da Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri siano più che raddoppiate rispetto a qualche settimana fa.

Per quanto indefessa, continua, capillare, sia la loro azione, fatta di giorni interi passati in appostamenti, senza orari e con pochissime ore di sonno, i risultati che portano agli arresti, nei confronti nell'80% dei casi, di cittadini extraUE, sono in una percentuale bassissima di casi, definitivi. Volti cioè ad assicurare i criminali al carcere oppure ai CIE per l'espulsione. Mancanza di certezza della pena, richiesta di pena inferiore al minimo per la carcerazione, leggi morbide, mancate applicazioni del Codice Penale e di Procedura penale, mancanza di aggravanti, sentenze delle Corti che limitano i poteri delle forze dell'ordine, sospensioni di pena, pene alternative, arresti domiciliari comportamenti e prassi politiche volte alla tutela di certe categorie di cittadini, con la collaborazioni di associazioni varie, fanno si che il lavoro di segnalazione dei cittadini dall'alto senso civico e le conseguenti azioni di polizia siano vane.

Nonostante il numero di uomini e donne impegnati sul campo possa crescere. La politica. Dovrebbe essere il collante fra territorio e istituzioni. In questo caso, in materia di sicurezza e immigrazione, che cosa sta facendo? Danni. L'attenzione, oggi, all'indomani delle elezioni, è fissa su come i parlamentari si spartiranno le fette di torta, proseguendo nel marcimento progressivo delle gestione dello Stato. Chi si alleerà con chi, chi darà la fiducia a chi. Questo è quello che conta. Ma non per il bene del Paese, per iniziare veramente a risolvere i problemi: per continuare a fare i propri comodi, alla faccia dei cittadini. Che come se nulla fosse, continuano a subire.

Così come subiscono le Forze dell'ordine: con l'unica differenza che i primi potrebbero ribellarsi, le seconde no. Debbono eseguire gli ordini, continuare nel lavoro quotidiano, con ben poche soddisfazioni. A questo punto, partendo dai politici locali a quelli chi siedono nei consigli regionali, al Parlamento, di Pdl, PD, M5S e via dicendo, chi ha intenzione di cambiare realmente le cose? In questi giorni leggo di giovani esponenti di partiti nazionali gloriarsi della visibilità fornitagli sui giornali da una polemica legata a certe manifestazioni: tutto qui quello che riesce a metter in campo la giovane classe politica? E che dire dei vari consiglieri di maggioranza che siedono sugli scranni di Palazzo Merlato come robot radiocomandati?

Si confrontano tutti questi e i primi, con chi sputa sangue sul territorio oppure anche la loro è un esercitarsi per le future spartizioni di potere? Ammesso che a livello locale non ci sia di che metterle in pratica. Dobbiamo continuare con l'immensa vergogna oppure si può sperare che le cose cambino? Il sottoscritto grida: “Presente!”".

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