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L'opposizione ci riprova: "Sul turismo la prossima volta più dati e meno chiacchere"

L'opposizione torna all'attacco dopo le critiche all'assessore Giacomo Costantini relativamente all'incontro di giovedì, quando gli stessi consiglieri d'opposizione avevano chiesto una riunione

"La prossima seduta della Commissione Turismo, che auspichiamo la consigliera Mantovani voglia convocare il prima possibile, dovrà rispondere ai quesiti proposti dall’opposizione ormai un mese fa e non limitarsi a menare il can per l’aia". L'opposizione torna all'attacco dopo le critiche all'assessore Giacomo Costantini relativamente all'incontro di giovedì, quando gli stessi consiglieri d'opposizione avevano chiesto una riunione per discutere dell'andamento del turismo nell'ultimo anno ma, dopo tre ore, non si è riusciti a trovare il bandolo della matassa.

"Durante la prossima Commissione Turismo - proseguono i consiglieri - vorremmo dunque finalmente poter discutere sulle spese sostenute per il Natale ravennate, sui relativi dati per quanto riguarda arrivi e presenze, con contenuti concreti e non basati su “sentimenti e sensazioni”. Sarà inoltre nostra premura chiedere conto di quali siano i progetti turistici per questo 2018: con la presentazione del bilancio previsionale e del Dup (Documento Unico di Programmazione), votati straordinariamente entro il 31 dicembre, è ovvio che dovrebbe già esistere un programma specifico, che va da gennaio a dicembre, con relativi costi e rispettivi obiettivi di ritorno. Volendo essere pretenziosi, da un assessore al turismo dedicato esclusivamente a quello, ci aspettiamo nel breve anche una presentazione di un piano strategico almeno triennale: strumento necessario per la programmazione a lungo termine delle politiche turistiche. Auspichiamo di non dover più vedere i rappresentanti delle associazioni di categoria guardarsi attorno sbigottiti e delusi per le ore trascorse ad ascoltare il niente. Il segnale dell’inadeguatezza di questa amministrazione si sta facendo sempre più marcato e preoccupante. Ravenna potrebbe vivere di turismo solo grazie al patrimonio che possiede naturalmente, con una buona dose di investimento in marketing e promozione fuori dalle mura cittadine, senza troppi fronzoli, con l’unico scopo di “fare destinazione” per il bene di tutti e non per il bene ultimo dei soliti noti".

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