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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

La battaglia dei sindaci: "No ad una tantum Imu. Sì alla tassa sul gioco d’azzardo"

Sottolinea il sindaco: "Gennaio sarà già un mese nero per le famiglie e le imprese italiane. Si parla di un nuovo aumento del prezzo della benzina, anche se il prezzo del petrolio è stabile"

Mettere un freno al gioco d'azzardo. A Ravenna si sono riuniti gli amministratori emiliano romagnoli, su invito del sindaco Fabrizio Matteucci, per chiedere misure urgenti contro le ludopatie e rilanciare la proposta del "no" all'Imu per incentivare una tassa sul gioco d'azzardo. "Graziano Del Rio avanzò questa proposta da Sindaco e Presidente Anci - ricorda Matteucci -. Siamo certi che da Ministro sarà  coerente e conseguente".

Al fianco del primo cittadino bizantino, tra gli altri, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, quello di Modena, Giorgio Pighi. Matteucci e gli altri amministratori chiedono anche "una revisione strutturale della tassazione del gioco d’azzardo, incredibilmente calata in questi 10 anni del 200 per cento e misure per arginare la ludopatia". Sottolinea il sindaco: "Gennaio sarà già un mese nero per le famiglie e le imprese italiane. Si parla di un nuovo aumento del prezzo della benzina, anche se il prezzo del petrolio è stabile. Entro il 30 gennaio va versata l’imposta di registro sugli affitti. Sempre in gennaio acconto Irpef e Irap. Poi c’è il canone Rai che fanno 113,5 euro. Poi il bollo auto".

Sindaci contro il gioco d'azzardo (foto Argnani)

"A tutto questo va aggiunto il probabile aumento del prezzo dei francobolli da 70 a 95 centesimi e delle raccomandate da 3,60 a 5,40 euro - chiosa il primo cittadino -. Il 24 gennaio ci sarebbe la famigerata una tantum Imu sulla prima casa. Chiediamo con forza a Governo e Parlamento di sostituirla con un’ una tantum sul gioco d'azzardo. Il gioco d’azzardo fattura in Italia 100 miliardi all’anno. Siamo il secondo Paese al mondo per giro d’affari. In dieci anni il volume d’affari  è decuplicato e la tassazione  è calata del 200 per cento".

"Chiediamo al Governo e al Parlamento misure immediate robuste per  invertire questa ignobile e inaccettabile deriva. Evitare l’una tantum IMU sulla prima casa sarebbe un primo segnale in questa direzione - chiosa il sindaco -. Ci rivolgiamo  alla sensibilità  dl Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai suoi poteri si sollecitazione verso il Parlamento. La spesa pro capite degli italiani per il gioco d’azzardo ha toccato quota 1800 euro. Le ludopatie sono esplose. Facciamo nostre le iniziative promosse da Anci, Libera, Acli, Arci, Cgil, GruppoAbele, Uisp, Cnca, coordinamento nazionale gruppi per giocatori d'azzardo di Matteo Iori".

Pighi ha definito “ottima” l’iniziativa del Sindaco Matteucci perché puntare i riflettori su un tema specifico come quello dell’imposizione fiscale ridicola sul gioco d’azzardo e le pesanti imposizioni fiscali che, al contrario, gravano sulle famiglie, consente di affrontare il tema relativo alle conseguenze sul gioco d’azzardo. “Un tema del quale – ha tenuto a precisare – si parla poco. Le persone che si rivolgono al Sert per problemi legati al gioco d’azzardo patologico superano il numero dei tossicodipendenti in terapia ed è noto il rapporto fra gioco d’azzardo e criminalità organizzata ”.

Ma secondo il sindaco di Modena c’è anche un terzo aspetto relativo alle situazioni di degrado che accompagnano l’apertura di una sala dedicata al gioco d’azzardo. “Se ci fossero leggi precise questa è la classica materia sulla quale i Comuni potrebbero intervenire con le norme urbanistiche e del commercio”. Dal canto suo il sindaco di Forli, Roberto Balzani ha sottolineato “Il metodo e il merito dell’iniziativa. C’è una differenza sostanziale fra cosa significa fare finanza pubblica con il decreto salva Roma e farla nell’interesse dei cittadini. Noi oggi compiamo una scelta di carattere strutturale per dare una mano da un punto di vista pratico per risolvere un problema. Questo significa utilizzare uno strumento finanziario a sostegno dei cittadini. E’ una scelta di moralità”.

Gianni Greco del Sert di Ravenna ha citato gli esiti di un’indagine Eurispes pubblicata l’anno scorso relativa alla consuetudine degli adolescenti nei confronti del gioco. “Un ragazzo su quattro sviluppa questa abitudine. Spesso dietro al gioco patologico c’è un adentellato di altre dipendenze, così come avviene per la droga e per l’abuso d’alcol. C’è bisogno di un tessuto sociale che si renda conto del fatto che parliamo di un problema che va affrontato alla radice”.

“Questo è un Paese che da oggi in avanti non può più pensare di prendere provvedimenti senza il nerbo sano e robusto dei Comuni – ha esordito il sindaco di Rimini Gnassi -. Non si tratta di essere teste calde che si inventano un movimento. Da questo pezzo d’Italia parte un messaggio che non asseconda logiche democratiche romane. Gli enti locali sono sottoposti a provvedimenti umilianti. Mentre si fa il decreto ‘salva Roma’ si fa anche l ‘ammazza italiani’: noi non ci stiamo più”.

“Il Comune di Bologna c’è. La comunità di Bologna aderisce a questa iniziativa – ha esordito l’Assessore alla Sicurezza di Bologna, Nadia Monti – Il Comune è l’ente sociale più vicino ai cittadini e il gioco d’azzardo ha costi sociali diretti e indiretti. Se non c’è un intervento serio a livello nazionale, difficilmente i Comuni saranno in grado di far fronte a questa emergenza”.

“Il gioco d’azzardo ha avuto tante e tali misure a favore che è dilagato”, ha sottolineato il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello De Masi che ha confermato come dietro al gioco d’azzardo ci siano spesso le organizzazioni criminali. La situazione è allarmante, bisogna intervenire”. “Siamo davanti ad un percorso che va sostenuto – ha sottolineato l’assessore del Comune Giovanna Piaia a proposito dell’iniziativa di proposta di legge popolare -. Serve una maggiore sovranità amministrativa degli enti locali per contrastare un fenomeno grave come quello del gioco d’azzardo patologico”.

“Faccio fatica a mettere sullo stesso piano chi apre una sala giochi e chi apre un’azienda artigiana. Servono strumenti fiscali che sostengano le aziende ‘vere’ e disincentivino o rendano meno appetibili certe attività – ha detto Mirco Bagnari, sindaco di Fusignano e responsabile provinciale dell’Anci -. Gli enti locali devono avere la possibilità di dire sì, oppure no all’apertura di una sala giochi sul loro territorio. Ma non hanno gli strumenti per farlo. L’iniziativa di proposta di legge popolare sostenuta da Anci e da LegaAutonomie va anche in questa direzione. Dal 19 al 26 gennaio verranno istituiti degli altri banchetti per la raccolta delle firme. Credo sia importante dare un segnale netto e chiaro”.

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