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La proposta del Pd: "Un bonus per gli operatori delle case residenza per anziani"

A chiederlo è il Partito democratico in Consiglio regionale, con una risoluzione sottoscritta anche dalla consigliera Manuela Rontini

“La Regione Emilia-Romagna garantisca un contributo economico extra anche a tutti gli operatori socio-sanitari impegnati, in questi mesi difficilissimi, nell’assistenza degli anziani accolti presso le strutture residenziali accreditate per la cura delle persone non autosufficienti”. A chiederlo è il Partito democratico in Consiglio regionale, con una risoluzione sottoscritta anche dalla consigliera Manuela Rontini, che spiega: “Ho firmato questo documento perché serve a stabilire equità rispetto alle tante figure professionali che in questa emergenza stanno combattendo in prima linea la battaglia contro il Covid19. Una battaglia che coinvolge migliaia di operatori del comparto sociale e sanitario, impegnate quotidianamente a garantire cure e servizi ai malati. La Regione Emilia-Romagna ha già stabilito di destinare 65 milioni di euro a medici, infermieri, specializzandi e operatori del servizio sanitario regionale che negli ospedali e negli ambulatori stanno fronteggiando l’emergenza. Si tratta di un bonus di circa 1.000 euro per ogni beneficiario. Come Pd chiediamo alla Giunta che sia esteso anche agli operatori delle CRA, mettendo a disposizione le necessarie risorse”.

“È noto – richiama la consigliera Rontini – che il personale che lavora nelle case protette e nei centri residenziali sta operando con serietà e impegno, nonostante l’iniziale carenza di dispositivi di protezione individuale. Un riconoscimento a chi si è sottoposto a turni di lavoro intensi, anche mettendo a rischio la propria salute, è pertanto doveroso”.

"Ringraziamo il Partito Democratico - commenta Charles Tchameni Tchienga, presidente de Il terzo mondo onlus - In virtù dell'esclusione proprio degli operatori socio-sanitari rispetto ai primi 65 milioni di euro già stabiliti dalla Regione Emilia-Romagna e destinati a medici, infermieri, specializzandi e operatori del servizio sanitario regionale che negli ospedali e negli ambulatori stanno fronteggiando l'emergenza Covid-19, pensiamo che fosse un dovere ripristinare l'equilibrio fra gli operatori del servizio sanitario della nostra regione. Non premiare con un riconoscimento equo anche gli operatori impegnati in prima fila in questa crisi sanitaria presso le strutture residenziali accreditate per la cura delle persone non autosufficienti, sarebbe stata un'ingiustizia, uno schiaffo al loro sacrificio e soprattutto sarebbe stata calpestare la loro professionalità. Speriamo con il cuore che questa saggia e coraggiosa risoluzione presentata dal Partito democratico venga accolta positivamente. 1.000 euro è la somma che andrebbe ad ogni beneficiario. Una cifra che certamente non cambierà la vita a nessuno, non vale né meno il rischio del mestiere né del sacrificio del momento, ma è una soddisfazione per un impegno valorizzato e riconosciuto. Andrà tutto bene!".

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