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Le Riserve Naturali di foce Bevano e pineta Ramazzotti arrivano in Parlamento

Oggetto dell’interrogazione il presente e il futuro delle Riserve Naturali dello Stato “Pineta Ramazzotti” e “Duna costiera ravennate e foce del torrente Bevano”

Depositata la scorsa settimana un’interrogazione a firma dei portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle Ilaria Fontana e Carlo Ugo de Girolamo (primo firmatario), diretta al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. “Oggetto dell’interrogazione - dichiarano i due portavoce - il presente e il futuro delle Riserve Naturali dello Stato “Pineta Ramazzotti” e “Duna costiera ravennate e foce del torrente Bevano”, che rappresentano uno degli ultimi luoghi incontaminati della costiera romagnola ed un patrimonio inestimabile di biodiversità e di bellezza da tutelare e proteggere".

"La zona di Parco del Delta del Po al cui interno vi sono le due Riserve, ospita 18 habitat di interesse comunitario (5 prioritari), 107 specie di uccelli, di cui 48 rientranti nell'allegato I della direttiva 79/409/CEE, 33 dei quali a rischio di estinzione e 31 a probabile rischio - proseguono Fontana e de Girolamo -. Le Riserve sono gravemente minacciate dall’erosione e dalla subsidenza, co-indotta dalle estrazioni di gas del campo di coltivazione Angela Angelina, che hanno cancellato la fascia demaniale di spiaggia libera, come si evince sovrapponendo la cartografia regionale con lo stato di fatto. L'esile tratto di battigia, infatti, ora ricade quasi interamente nel perimetro della riserva “Duna costiera”. A questo, purtroppo, si aggiunge la pressione antropica: gli attivisti locali da anni documentano fruitori delle riserve che valicano le barriere ed usano impropriamente i luoghi, senza che la vigilanza, insufficiente, possa far molto. Nonostante questo, dopo la chiusura a seguito dell’incendio del 2012 e grazie all’approvazione del “Piano di Stazione” del Parco, pineta e spiaggia si sono ripopolate di flora e fauna".

E precisano: "Sotto la lente dell’interrogazione, il progetto attuato dal Comune di Ravenna, con fondi Eni, denominato "Lavori finalizzati alla difesa e alla fruibilità della zona sud di Lido di Dante – 1° stralcio". Tali lavori, a quanto risulta dagli atti che abbiamo esaminato, si sono svolti senza autorizzazione per 32 giorni, salvo, poi, la proroga emessa dalla Regione ben 102 giorni dopo, a lavori già finiti. Una delle due passerelle sulle dune prevista dal progetto, costruita su un habitat prioritario e tutelatissimo, è stata comunque lasciata incompiuta”. E aggiungono: "Lunedì scorso si è avuta la notizia della riapertura della Pineta Ramazzotti: pur comprendendo l’intenzione di voler rendere agibile alla cittadinanza un luogo così bello, abbiamo la fondata preoccupazione che non sia stata predisposta alcuna forma di controllo e vigilanza che possa garantire il dovuto rispetto verso un ambiente prezioso e fragilissimo, e che presto pineta, spiaggia e dune saranno invase anche dove non consentito, vanificando in breve tempo tutti i risultati ottenuti in questi anni di chiusura forzata".

"Con l’interrogazione metteremo a fuoco tutti questi aspetti, e chiederemo anche al Ministro se l’ipotesi di dare in concessione a scopi turistici per un uso esclusivo, dedicato e riservato, la spiaggia libera ora ricadente all'interno della Riserva, sia compatibile con la tutela e le finalità delle riserve naturali statali, che sono un bene di tutti", concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle Carlo de Girolamo ed Ilaria Fontana.

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