"Mi ero ripromesso di non continuare il dibattito sulle iniziative di linea rosa per quanto alcune di esse mi erano inconcepibili. Ma poi apro i siti internet della cronaca ravennate e in uno di questi leggo del disperato grido di una madre che non vuole che la propria famiglia venga divisa dai servizi sociali. Che non vuole che i propri figli vengano divisi dal loro padre a cui sono legati. Una tragedia umana che merita rispetto e dignità. Ma è qui che, nonostante mi sforzi, non capisco come mai questa madre non sia la punta di battaglia dell'associazione modello Linea Rosa che si butta senza se e senza ma contro i padri, ma non si prende a cuore il dramma di una donna, di una madre e di una moglie. Ecco carissima Linea Rosa, io non vi starò simpatico, specie per via della mia appartenenza politica, ma credo che sia qui che dovreste essere in agguerrite battagliere per salvaguardare il sacrosanto diritto di una donna di tenere unita la sua famiglia; ma forse visto che non vi è un padre e un uomo su cui inveire ben vi guardate da iniziative a suo sostegno? Spero di essere smentito dai fatti e potervi fare poi i miei più sentiti complimenti".