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La lista civica Prima Castello accusa: "E’ una vergogna aumentare l’aliquota Irpef"

"E' inammissibile che in tempi di crisi dove chi è già ricco lo diventa sempre di più e chi ha meno si ritrova ogni giorno che passa sempre più in difficoltà, si possa pensare di chiedere uno sforzo maggiore a chiunque", affermano gli esponenti della lista civica

“Siamo contrari nella maniera più totale e assoluta alla scelta dell’amministrazione comunale castellana di aumentare l’aliquota Irpef per tutte le fasce di reddito”. Questo il commento di Michael Quercia e Marco Cavina, consiglieri comunali per la lista civica Prima Castello. "E’ impensabile e del tutto scellerata – prosegue il giovane Quercia -  la volontà del Sindaco Meluzzi e della sua Giunta di elevare l’aliquota Irpef sul territorio comunale a chiunque dichiari un reddito a partire da 7500 euro".

"E' inammissibile che in tempi di crisi dove chi è già ricco lo diventa sempre di più e chi ha meno si ritrova ogni giorno che passa sempre più in difficoltà, si possa pensare di chiedere uno sforzo maggiore a chiunque - aggiunge -. Continua poi il consigliere della lista civica: “è vergognoso come, poi, venga paventata dall’amministrazione una proporzionalità di aumento sulla base delle fasce di reddito, quando in realtà stiamo parlando di aria fritta. Infatti chi rientra nella prima fascia dichiarando fino a 15000 euro si ritrova con un aumento a 0,5 e chi ne dichiara oltre 75000€ solo dello 0,8; parliamo di uno scarto di soli 0,3 punti a fronte di oltre 60000 euro di reddito in più all’anno; inoltre se consideriamo che ad oggi la soglia di povertà sta arrivando a colpire anche coloro che si collocano nella prima fascia di reddito, la scelta non può che essere considerata ancora più ingiustificabile".

“Il tutto ha ancora più dell’incredibile – rincara la dose il capogruppo Cavina – quando si scopre che la motivazione è dettata dalla necessità di far fronte alle spese per l’ordinaria manutenzione del comune tra cui rientrerebbe anche il verde pubblico; quasi una barzelletta, prosegue, se si pensa che questa spesa potrebbe essere evitata muovendo quella forza di cui spesso ci si dimentica e che è rappresentata dai pensionati. Persone che molte volte sono lasciate a loro stesse e che invece, aiutando nella manutenzione dei parchi e giardini pubblici, si sentirebbero sicuramente più partecipi e meno abbandonati.”

Continua poi Quercia: “non possiamo che denunciare il fatto che tanti strumenti potrebbero essere usati in alternativa all’aumento dell’Irpef, basti pensare alla legalizzazione della prostituzione; un problema molto sentito nel territorio comunale data l’alta percentuale di presenza di ragazze sulla strada e che, se venisse regolarizzato, porterebbe alle casse statali, regionali e comunali ingenti somme di denaro. Non scordiamoci che con gli introiti di questo mercato si eliminerebbe l’altro scempio che è l’IMU!”

“Si ricordi infine il caro Sindaco Meluzzi che il presidente del Consiglio in carica, nonché primo rappresentante del suo partito Matteo Renzi, nel 2014 ha previsto i famosi 80 euro chiamandoli “Bonus Irpef” - chiosa Quercia -. Si ricordi anche che fin da subito, e in campagna elettorale, noi della lista civica Prima Castello abbiamo sostenuto come il Partito Democratico avrebbe trovato il modo di chiedere indietro, anche solo in parte, tale somma ai cittadini. Ed eccoci qui! I giochi sono fatti e l’irpef è stata aumentata". Proseguono i due consiglieri: “ci siamo battuti in consiglio comunale ribadendo fermamente il nostro dissenso a questa decisione e votando senza alcun dubbio contrariamente. Ma non ci fermeremo qui! Daremo battaglia, responsabilmente, a tutte le decisioni che verranno prese dall’amministrazione comunale e che riterremo dannose per la cittadinanza, denunciandole ai cittadini.”

Quercia conclude con una provocazione: “è appena passato un anno dalle elezioni comunali, e ci ritroviamo già ad avere a che fare con l’aumento delle tasse; davvero niente di nuovo per un partito, come quello democratico, che proprio il giorno prima, per bocca del suo Primo Ministro, ha osato dire “il Pd non è più il partito delle tasse”. Devo ancora capire se sono consapevoli dei problemi reali del paese o vivono come sempre dentro ad un libro di barzellette".

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