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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"La nuova casa di riposo Adolfo e Maria Fabbri pronta solo nel 2015"

La nuova casa di riposo “Adolfo e Maria Fabbri” sarà pronta solo nel 2015. E' quanto sottolinea il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi

La nuova casa di riposo “Adolfo e Maria Fabbri” sarà pronta solo nel 2015. E' quanto sottolinea il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, evidenziando “colpevoli gravi ritardi nel dar corso alle volontà testamentarie di Maria Fabbri” e come l'immobile ereditato dal Comune sia “abbandonato ad un degrado indecoroso”. Ancisi ricorda come l'amministrazione abbia acquisito ed incamerato al suo patrimonio, già dal novembre 2007, i beni ricevuti in eredità dalla Maria Fabbri.

Tali, continua l'esponente di Lista per Ravenna, sono stati destinati “in conformità con la volontà testamentaria della donatrice, all’istituzione di una casa di riposo per anziani. Il lascito è di notevole valore economico, essendo composto di una casa di 12 vani con vasta area cortilizia, situata a ridosso del centro storico, nella Circonvallazione alla Rotonda dei Goti, 2, che il Comune, appunto, ha deciso di ristrutturare per adibirla a casa di riposo, affidandone la gestione ai servizi sociali dell’ASP; di una somma liquida di 1.156.802 euro, ricavata dalla vendita di titoli bancari, finanziari ed assicurativi; di beni mobili venduti a 5.100 euro; di strumenti musicali per un valore stimato in 9.800 euro”.

“La somma liquida è stata valutata sufficiente non solo per ristrutturare la casa nella sua attuale volumetria, ricavandone 11-13 posti letto, ma anche per realizzarne un ampliamento capace di raddoppiarne i posti – espone il capogruppo di LpR -. Il consiglio comunale espresse unanimemente un forte apprezzamento per tale atto di grande generosità compiuto nei confronti della città, consapevole che la signora Fabbri ha con ciò voluto onorare anche la memoria del marito, il violoncellista Adolfo Fantini, ex allievo e poi insegnante dell’istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi di Ravenna”.

Lo conferma, dice Ancisi, “il testamento olografo: “Lascio la mia proprietà di detti miei beni al Comune di Ravenna…con la raccomandazione che detta casa di riposo ed attrezzature siano dedicate al nome mio e di mio marito Adolfo Fantini”. Incassati i soldi per le opere di ristrutturazione dell’edificio acquisito in proprietà, nulla avrebbe dovuto impedire o ritardare l’avvio dei lavori. E comunque, nel frattempo, sarebbe stato dovere del Comune compiere ogni necessaria manutenzione dell’immobile e della rispettiva area cortilizia, né più né meno di quanto, pena sanzioni, è imposto da ordinanze del sindaco e regolamenti comunali alle proprietà private, e non solo per prevenire la diffusione di zanzare o altri insetti o animali nocivi”.

Ma, sottolinea l'esponente di Lista per Ravenna, “non è stato così. Umberto Fabbri, la cui abitazione confina, avendo un muro in comune, con quella lasciata in eredità da Maria Fabbri della quale era secondo cugino, mi ha ripetutamente segnalato la condizione vergognosa in cui versa il giardino, una selva abbandonata e incolta, infestata da rampicanti che debordano nella sua proprietà. L’edificio stesso, ad esempio negli infissi, è in condizione di evidente degrado ed abbandono”.

“L’immobile si mostra alla vista sconcertata della folla giornaliera di clienti del supermercato Eurospin che ha la strada di accesso in comune con quella che conduce al cancello della casa – descrive Ancisi -. Ed è solo per fortuna, o forse perché è contiguo all’abitazione di Umberto Fabbri e della sua famiglia, che è sfuggito all’occupazione selvaggia dei magrebini lampedusani senza tetto”.

Sulla questione Ancisi aveva scritto un’interrogazione al sindaco il 12 dicembre 2010, ma senza ricevere risposta. “Ne ho presentato un’altra il 14 marzo scorso, a cui ha ora risposto l’assessore ai servizi sociali, Giovanna Piaia. Tramite una convenzione col Comune del 1° giugno 2009, l’ASP è custode dell’immobile dal gennaio 2010, e quindi responsabile della sua (mancata) manutenzione. L’Asp ha affidato la progettazione e l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento ad Acer, che a sua volta si avvale della società MPR”.

“Il progetto definitivo è stato consegnato in Comune il 6 marzo scorso – continua l'esponente di LpR -. Secondo il cronoprogramma, i lavori avrebbero inizio nel gennaio 2013. La nuova casa di riposo sarebbe completata e arredata entro dicembre 2004. In un’amministrazione minimamente efficiente sarebbero bastati due anni. Se ne perderanno, dunque, almeno cinque. Non è stato per colpa del governo. C’era l’immobile, c’erano i soldi, c’era la grande necessità di posti letto per anziani in casa di riposo. Si è aggiunto lo stato sempre più indecoroso di degrado. È mancata solo la capacità degli amministratori comunali di fare il proprio dovere”.

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