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Liverani (Lega) contro l'iniziativa di Arcigay: "Propaganda gender ai bambini diseducativa"

Il consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani, non usa mezzi termini per criticare l'iniziativa, organizzata dal Gruppo Cultura di Arcigay di Ravenna

"Proporre un transessuale a dei bambini, presentando come se fosse la cosa più naturale del mondo poter essere contemporaneamente maschio e femmina, significa ingenerare in loro disorientamento, imbarazzo, perplessità. È tutto fuorché pedagogico. Anzi si tratta di un'iniziativa inaccettabile e diseducativa". Il consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani, non usa mezzi termini per criticare l'iniziativa, organizzata dal Gruppo Cultura di Arcigay di Ravenna, per giovedì pomeriggio, di una pubblica lettura di racconti, fatta da una drag queen nei panni della Fata Arcobaleno, destinata a ragazzi e bambini.

"Non può in alcun modo considerarsi educativo e pedagogico proporre concetti tali da indurre confusione nella mente di minori su un tema così delicato com’è quello della differenza sessuale. Ancora più inquietante appare il fatto che una simile imposizione ideologica avvenga – come testualmente si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori dell'iniziativa – attraverso “letteratura per ragazzi” ed “albi illustrati", sottolinea il consigliere del Carroccio.

"Ebbene, con tali distorte premesse, la presenza di personaggi legati al transgenderismo (come ad esempio una drag queen) non è assolutamente opportuna per una platea di minori, poiché si tenta di imporre un modello totalmente fluido di sessualità ai bambini e ragazzini che – per la giovane età – sono  facilmente influenzabili. Un simile tentativo di vero e proprio indottrinamento attraverso strumenti didattici deve essere fermamente e pubblicamente riprovato” punge Liverani.

Giovedì il consigliere comunale Rolando ed il capogruppo faentino della Lega, Gabriele Padovani, parteciperanno alla manifestazione “per renderci conto di quanto questa società stia uscendo dai binari della famiglia. A breve organizzeremo una manifestazione per sensibilizzare la cittadinanza su come si stia cercando , da parte del mondo Gender, di deviare e condizionare il pensiero dei minori” preannuncia Padovani.

Altri interventi

Sulla questione intervengono anche in una nota l'Associazione Giuristi per la Vita e l'Associazione Culturale San Michele Arcangelo: "E' decisamente criticabile l'iniziativa, organizzata dal Gruppo Cultura di Arcigay di Ravenna, di una pubblica lettura di racconti, fatta da una drag queen nei panni della Fata Arcobaleno, destinata a ragazzi e bambini. L’iniziativa rappresenta, infatti, una palese ed eclatante espressione dell’ideologia gender, così chiamata perché i suoi fautori preferiscono parlare di “genere” (dall’inglese gender) e non di “sesso”, poiché quest’ultimo termine sarebbe – a loro dire – riduttivo. Invero, secondo questa costruzione ideologica, la distinzione biologica tra maschio e femmina è irrilevante, poiché quello che effettivamente importa è la percezione che si ha della propria sessualità. Quest'ultima, in particolare, presenterebbe numerose varianti (etero, omo, trans, ecc.), fino ad ora – sempre a dire dei suoi sostenitori - represse per condizionamenti di tipo socio-culturale e religioso. Ebbene, con tali distorte premesse, la presenza di personaggi legati al transgenderismo (come ad esempio una drag queen) non è assolutamente opportuna per una platea di minori, poiché si tenta di imporre un modello totalmente fluido di sessualità ai bambini e ragazzini che – per la giovane età – sono  facilmente influenzabili. Non può in alcun modo considerarsi educativo e pedagogico proporre concetti tali da indurre confusione nella mente di minori su un tema così delicato com’è quello della differenza sessuale. Ancora più inquietante appare il fatto che una simile imposizione ideologica avvenga – come testualmente si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori dell'iniziativa – attraverso «letteratura per ragazzi» ed «albi illustrati». Un simile tentativo di vero e proprio indottrinamento attraverso strumenti didattici deve essere fermamente e pubblicamente riprovato. In particolare, iniziative di tal genere non possono non tener conto dell’età dell’audience, della capacità critica di giudizio e della maturità dei soggetti cui sono rivolti. Proporre un transessuale a dei bambini, presentando come se fosse la cosa più naturale del mondo poter essere contemporaneamente maschio e femmina, significa ingenerare in loro disorientamento, imbarazzo, perplessità. È tutto fuorché pedagogico".

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