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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Lugo

Lugo, tavola rotonda sul lavoro: Damiano incontra i sindacati per la crisi Iter

La crisi della Iter Coop è stata gestita con un primo anno di Cassa Integrazione, che scade il 5 maggio prossimo, mantenendo aperti circa 25 cantieri e lavorando ad organico ridotto

In occasione dell'incontro con l'onorevole Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, il candidato sindaco del Pd di Lugo, Davide Ranalli, ha colto l'occasione per far incontrare all'ex ministro del Lavoro una delegazione della Coop Iter, formata da alcuni delegati dei lavoratori ed il sindacato di categoria Fillea-Cgil, per fare il punto sulla Coop Iter di Lugo, che da tempo sta cercando una via d'uscita e serve un sostegno al reddito in attesa di definire un progetto di rilancio.

La crisi della Iter Coop è stata gestita con un primo anno di Cassa Integrazione, che scade il 5 maggio prossimo, mantenendo aperti circa 25 cantieri e lavorando ad organico ridotto. Secondo i sindacati, "serve un altro anno di Cassa Integrazione, dopo che è stato inoltrato in Tribunale il concordato in bianco, che prevede 120 giorni per la sua ammissibilità e che renderebbe possibile redigere un piano industriale ed eventualmente cedere un ramo d'azienda ad una nuova società per la prosecuzione del lavoro".

Damiano ha ascoltato la delegazione ed il Sindacato, impegnandosi ad evidenziare nelle sedi competenti, l'importanza della concessione di altri 12 mesi, in vista di una ripresa del lavoro possibile, anche a seguito di operazioni societarie che consentono di attuare un piano industriale di rilancio. Il candidato Ranalli si è impegnato a seguire la vicenda, anche dal punto di vista sociale e politico, in contatto con Damiano.

IL FORUM - Una sala piena di ospiti (120 persone) ha seguito i lavori della Tavola rotonda organizzata dal candidato Pd a sindaco di Lugo, Ranalli. Gli interventi si sono succeduti secondo il programma e sono stati condotti da Laura Sughi, che ha rivolto una domanda a ciascuno degli ospiti (Mario Betti, Costantino Ricci, Elio Bagnari, Riberto Neri, Giorgio Graziani, Davide Ranalli e Damiano). Dagli interventi sono emerse posizioni anche diverse ma non su un punto, toccato da tutti:" l’economia ed il lavoro, anche nel nostro territorio, hanno la priorità e ogni misura favorevole al fare impresa, deve trovare risposte certe ed in tempi brevi".

Il primo intervento è stato di Mario Betti (Cna), che ha rivendicato relazioni di collaborazione fra imprese ed istituzioni, proposto interventi di utilizzo dei fondi strutturali europei nel territorio, ha proposto il Comune unico e dichiarato pieno sostegno al candidato per le sue posizioni favorevoli ad incentivi e misure fiscali a favore delle aziende. Ha preso la parola Costantino Ricci (Cgil), che ha ricordato la perdita in sei anni di 4800 posti di lavoro in provincia, anche se ha citato segnali di ripresa del lavoro e degli ordinativi per chi esporta. Ha apprezzato il ruolo dell’Unione ed ha proposto di allentare il patto di stabilità, rivendicando la funzione del sindacato nella politica di sviluppo e dei servizi degli Enti Locali.

E’ toccato a Elio Bagnari (imprenditore), che ha sottolineato il peso prevalente della piccola e media impresa (95%) ed i punti critici da affrontare: costo del lavoro, tassazione, energia e viabilità. Ha lamentato i tempi lungi dello Sportello Imprese dell’Unione (Suap), caldeggiato l’autocertificazione ed il ruolo delle aziende, più della legge, nel fare imprendi stato. Con accenti preoccupati è toccato a Riberto Neri (Uil), ricordare la crescente disoccupazione giovanile, manifestando l’attenzione del Sindacato al Jobs Act di Renzi, sulla materia del lavoro. Ha criticato l’insufficiente funzione negoziale dell’Unione dei Comuni con i Sindacati e dichiarato che non firmerà il protocollo sui bilanci comunali, se non si discute di Tasi e Tari, invitando Ranalli, da sindaco, a privilegiare il negoziato su questi temi.

Giorgio Graziani (Cisl) ha lanciato l’allarme declino nel territorio provinciale e la crisi anche lughese, affermando che il lavoro di sei anni fa non c’è più. Ha chiesto che si studi l’uso dei fondi europei, privilegiando i giovani ed i precari e ha lanciato la sfida di un dibattito sullo sviluppo partendo dal basso, perché la coesione si fa con il confronto nel Comune, una via  che può dare credibilità anche alla politica.
E’ toccato a Davide Ranalli richiamare uno sforzo di fronte alle difficoltà, in una società cambiata e sottolineare che serve un cambio di passo perché c’è una generazione che non ha lavoro. Ha affermato che non serve tanto una campagna elettorale fatta di comizi, ma un confronto con i soggetti rappresentativi e con i cittadini.

"Il cambiamento – ha detto - si realizza con l’aiuto degli altri, non da soli e ciò ancor più in questa grave economica e sociale. Ha confermato che la politica – quella utile, perché c’è anche quella non utile - deve favorire lo sviluppo prendendo decisioni in tempi brevi ed innovare le relazioni industriali, ad esempio è incomprensibile – ha sottolineato - che gli studenti universitari non riescano a fare stage nel nostro territorio e nelle nostre imprese". Ha evidenziato l’occasione dei fondi europei da cogliere con accordi fra le parti e le due azioni prioritarie per l’economia a livello locale: fiscalità, da ridurre e la burocrazia, da eliminare, a partire dalla riorganizzazione delle procedure del Suap. Ha ricordato che da sindaco si impegna a convocare un tavolo mensile con le associazioni e le forze sociali per esaminare progetti di sviluppo.

Ha concluso Cesare Damiano (Deputato, Presidente Commissione Lavoro Camera), apprezzando Davide Ranalli per la concretezza “ha i piedi ben piantati per terra - ha detto -. E’ in corso una rivoluzione in politica, sia per lo stile di Matteo Renzi, ma anche per le difficoltà di questa crisi. Una crisi senza i valori di trenta anni fa, in cui appare meno facile recuperare un’idea di sviluppo giusto, a partire dai più deboli, perché non c’è una visione che guidi le azioni e le riforme. Va molto bene cogliere le prossime risorse dei fondi europei, in quanto almeno ci sono risorse aggiuntive". In questo Governo, ha continuato Damiano, "ci sono diverse idee sul ruolo delle parti sociali, ma il ruolo del sindacato resta fondamentale, se non si vuole parlare direttamente con i cittadini ed i lavoratori e pensionati: un percorso che spesso porta al populismo. Dobbiamo credere nello sviluppo solo di rigore nei conti pubblici, ormai è evidente, si fa morire la gente”.

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