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"Ma chi controlla le realtà educative comunali?"

"Negli ultimi due anni sono nati 13 nidi privati ed in tutto attualmente ce ne sono in città 27. E’ un segnale positivo, cioè dal tessuto sociale emergono bisogni e successivamente volontà di agire sulla società rispondendo ad esigenze proprie di tutta la comunità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Negli ultimi due anni sono nati 13 nidi privati ed in tutto attualmente ce ne sono in città 27. E’ un segnale positivo, cioè dal  tessuto sociale emergono bisogni e successivamente volontà di agire sulla società rispondendo ad esigenze proprie di tutta la comunità. Questo aspetto di intrapresa sociale passa sempre in secondo piano ed invece per me sintetizza ancora la caratteristica migliore che possa avere la società: rispondere privatamente ad un bisogno di servizi. Se non ci sono nidi comunali a sufficienza, c’è chi si attiva in forma privata e offre un servizio. Che bello!

Diventa, allora, necessario disciplinare l’attività creando un regolamento che norma il servizio. Mi sembra che il documento in delibera sia dettagliato e gli emendamenti già venuti fuori in sede di Commissione possano contribuire a completare il quadro. Tuttavia rimane una perplessità di fondo, su di una questione direi sostanziale: tanta premura a che le realtà educative private abbiano la certificazione rilasciata dal comune per poter svolgere il servizio e mantenere i requisiti necessari per aprire l’attività. Ma sarebbe necessario istituire un organo di controllo che sia attivo nel verificare la permanenza dei requisiti di qualità non solo nelle realtà private ma anche in quelle comunali.

In Commissione ho sottoposto a tutti i colleghi consiglieri e commissari che diventa necessario istituire controlli anche sui nidi comunali, anzi occorrerebbe creare un organo generale che indaghi, segnali e quindi aiuti ad accrescere il livello di qualità di tutto l’insieme scuola statale, comunale, nella realtà di Ravenna, non solo nei nidi. Questo è un problema sostanziale, perché attualmente nessuno opera un controllo effettivo, non meramente organizzativo ed amministrativo, sul sistema educativo comunale e statale.

Occorre conoscere che vi sono oggigiorno docenti autorizzati ad insegnare pur avendo nel curriculum segnalazioni fatte all’ufficio scolastico regionale di non idoneità all’insegnamento, ciononostante tali educatori o insegnanti continuano a ricevere incarichi ogni anno senza che nessuno batta ciglio.
Allora occorre un organo di controllo sul sistema scolastico pubblico si che sia statale o comunale, sia che sia paritario perché tutti esercitano un servizio per il pubblico.

Se i nidi privati non mantengono i requisiti potranno essere sanzionati dall’amministrazione comunale, o addirittura chiudere, e benissimo. Ma mi chiedo se un, nido, o una scuola comunale o statale non è al cento per cento un luogo in cui si educa ed istruisce, chi sanziona, chi ritira l’autorizzazione di esercitare il servizio?"                             

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