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"Marina di Ravenna per l’ennesima volta stuprata dal cemento?"

"Non abbiamo proprio di meglio a cui pensare che farci del male?", si chiede l'esponente di Lista per Ravenna, Pasquale Minichini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Mercoledì 20 agosto è stato convocato il Consiglio territoriale del Mare al cui ordine del giorno, tra l'altro, c'è anche l'espressione di parere sul Piano Urbanistico Attuativo (PUA) Capitaneria di Porto - via Molo Dalmazia, richiesto dall'U.O. Decentramento del Comune di Ravenna. Tenuto conto della complessità della materia, rilevo, sul metodo, che costa meno una mail con due planimetrie e quattro righe di spiegazione che una comunicazione dove non si capisce niente. Ciò sa tanto di presa in giro e manca di rispetto all'intelligenza dei consiglieri.

Dopo aver effettuato un sopralluogo della zona, queste le considerazioni:

SUL MERITO

Due sono le priorità da risolvere in ambito portuale: l'approfondimento dei fondali e il veloce declino del Terminal Crociere. Questa lottizzazione di inutile cementificazione di un tratto fra i più belli e frequentati di Marina, che avrebbe bisogno solo di cura del verde e arredo urbano. È poi anacronistico nel 2014 porre come specchio per le allodole un museo, contando sul campanilismo di alcuni. Architettura non è solo costruzione ma anche mantenere i traguardi visivi, le sicurezze, in un corretto rapporto di vuoti e pieni. Quanto poi alle torri di cinque piani pare il classico: vorrei ma non posso.

SULLA FUNZIONE

La funzione museale non è un riempitivo giustificativo di una cementificazione, ha bisogno di certezza, di numeri di presenze, per sostenersi economicamente e certo questa ipotesi non li ha, andando a creare deficit che prima o poi finisce sui cittadini. In questi ultimi mesi abbiamo avuto modo di vedere proposte sensate e sostenibili in tema di musei tematici:

a) un Museo della Scienza e Tecnica motoristica sul modello di Shensein e Speyer, città quest' ultima a cui siamo gemellati e con cui ci risulta sono già stati avviati contatti di possibile collaborazione, che fa 1,5 milioni di visitatori/anno ed in cui convivono treni, auto, moto, mezzi subacquei e della navigazione;

b) un Museo della Scienza e della Tecnica, navigazione marina e valliva, annesso all'ipotesi di nuovo fabbricato Terminal Crociere di Porto Corsini. Anche in questo caso i numeri ci potrebbero essere col vantaggio di far toccare i piedi ai croceristi finalmente sul nostro suolo e magari lasciare qualche euro a Porto Corsini, meglio unendoci un Dutyfree riservato ai commercianti locali. Come Lista per Ravenna, ci riserviamo di tornare su questo progetto che per ora abbiamo solo intravisto.

SULLA POSIZIONE

Portare della residenza così vicino all' acqua crea un vincolo di sicurezza già oggi. Domani, con fondali adeguati, navi sempre più grandi e carico d'incendio maggiore, vincoli normativi sempre più stringenti, potremmo aver bisogno di quello spazio, per problemi evolutivi dei natanti e/o per fasce di rispetto ai fini della sicurezza. Ma crediamo così poco nelle prospettive del nostro porto per porci degli inutili vincoli, per venderli per un piatto di lenticchie, magari col predestinato che gia scalpita? Non abbiamo proprio di meglio a cui pensare che farci del male?

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del Mare

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