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Salute, Minichini (LpRa): "Medici di base o scribacchini?"

"Necessita restituire la dovuta dignità al medico di base, evitando di farne un semplice scribacchino"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"A quanti è successo imbattersi con la burocrazia della sanità pubblica per un acciacco risolvibile in pochi giorni che, invece, si trascina per mesi? Riporto una delle tante confidenze ricevute, che merita riflessione. "Ti è mai capitato di svegliarti al mattino con un ginocchio gonfio e dolorante? Forse è successo a chi giovanotto non è più. Eppure ero andato a letto che non avevo niente, tantomeno i giorni precedenti ho battuto contro qualcosa. Un dolore lancinante che ti fa muovere con fatica. La prima cosa che pensi è di andare dal tuo medico di base e chiedere se è uno dei probabili sintomi dell'età che avanza.

Da questo momento inizia il calvario. Giustamente, il medico, dopo aver chiesto se nel passato il ginocchio ha subito traumi, per escludere un'eventuale riacutizzazione, ispeziona esternamente la parte dolorante e ti prescrive una radiografia al ginocchio e qualche antidolorifico. Fatta la radiografia, con i tempi di attesa che conosciamo, ritorni dal tuo medico. Esaminato il referto, che non ha evidenziato fratture, ti prescrive una visita specialistica dall'ortopedico. Non vuoi peccare di presunzione, tantomeno mancare di rispetto al medico ma, in linea di principio, la procedura per evitare dispendio di tempo e soldi (le visite costano), oltre ad accertare nel più breve tempo possibile la natura del male, sarebbe di presentarti dallo specialista anche con una RMN (risonanza) che esamina i tessuti molli. Allora gli chiedi: dottore, per velocizzare l'iter, non sarebbe meglio fare prima una RMN al ginocchio? Gli spieghi le ragioni: se vado dall'ortopedico, vede i raggi ma vuol vedere anche le condizioni dei tessuti molli e quindi mi prescrive la RMN; quindi devo venire da lei per la richiesta, sottopormi all'esame, dopodiché di nuovo da lei per la prescrizione della visita dall'ortopedico con l'intero carteggio. Il dottore annuisce, ma poi aggiunge: pur condividendo, purtroppo gli ordini dall'alto mi vietano di praticare la sua logica. Come volevasi dimostrare, sono andato dall'ortopedico, che mi ha prescritto di nuovo i raggi X al ginocchio, la RMN e una successiva visita di controllo. Dopo oltre un mese e mezzo, sto ancora girovagando per sapere cosa è successo al mio ginocchio. Non ti dico poi quando chiedi un esame particolare o un determinato farmaco: mi dispiace, ci vuole la richiesta dello specialista."

Fin qui la confidenza fattami dal diretto interessato, di seguito le considerazioni. Questo caso è esemplare di come si produca spreco nella sanità pubblica. Quanto risparmierebbe, in termini di risorse umane ed economiche, l'Ausl Romagna, ma anche il cittadino in termini di tempo e di stress, se fosse consentito al medico di base di procedere secondo logica? Quanti pazienti in più lo specialista potrebbe visitare, accorciando i tempi di attesa? Vien da suggerire che forse in situazioni del genere è meglio ricorrere al Pronto Soccorso, tanto devi sempre pagare. Perdi una mezza giornata, se non di più, ma almeno ti sottopongono agli esami strumentali ritenuti indispensabili, ti visitano subito e quando vai via sai di cosa soffri. Spesso, semplici comportamenti rendono di più e costano di meno.

La vera svolta per contenere i costi e risanare i conti della sanità potrebbe essere che al posto di comando ci fosse una persona che vive gli stessi problemi del cittadino e non un burocrate, anche se appartenente alla classe medica, con lauto stipendio annuo. Necessita restituire la dovuta dignità al medico di base, che è a contatto diretto con i suoi assistiti e ne conosce a menadito la storia sanitaria, evitando di farne un semplice scribacchino".

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del mare

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