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Mense scolastiche, Ancisi (LpR): " Servono rette sul consumo reale dei pasti"

"La lunga battaglia di Lista per Ravenna "per un equo servizio di mensa scolastica" ha segnato giovedì, in vista dell'esito finale, un secondo match a favore"

“La lunga battaglia di Lista per Ravenna “per un equo servizio di mensa scolastica” ha segnato giovedì, in vista dell’esito finale, un secondo match a favore. Sostenuta da migliaia di famiglie, Lista per Ravenna, - spiega il capogruppo Alvaro Ancisi - pur accettando il nuovo sistema di pagamento dei pasti in proporzione ai redditi familiari, contestò che fosse imposto in tutte le scuole il pagamento forfetario mensile e non per pasti effettivamente consumati, così come la ditta CAMST, appaltatrice del servizio, fattura le proprie forniture giornaliere al Comune”.

“Una prima petizione dell’anno scorso ottenne un risultato parziale. La deliberazione che ha introdotto dall’anno 2011-2012 il nuovo sistema è stata corretta introducendo nelle scuole elementari il pagamento dei pasti consumati. Sono rimaste invece ancorate al pagamento forfetario mensile le scuole materne (o “dell’infanzia”), che, ospitando bambini dai tre ai sei anni, presentano un tasso di assenze per le tipiche malattie infantili elevato. È stata così stabilita una evidente disparità di trattamento, per lo stesso servizio,  tra famiglie utenti di diversi ordini di scuola.  Di qui la nuova petizione, tutt'ora in corso, sottoscritta da oltre 1650 genitori, organizzata dall’associazione Genitori Insieme e da Lista per Ravenna, primi firmatari Nicola Grandi e Carla Pithon”, prosegue.

Ecco le proposte di Ancisi: "alle scuole di infanzia siano applicate le stesse tariffe attualmente in vigore nelle scuole primarie, ovvero pagare il pasto  sulla base delle presenze annotate nel registro mensa della scuola; la verifica annunciata in fase di approvazione del provvedimento venga posta in atto quanto prima e preveda anche il coinvolgimento di rappresentanti dei genitori”.

"Il ritornello cantato dalla giunta comunale per contraddire la richiesta dei genitori è stato che, con il pagamento forfetario mensile, le famiglie pagano di meno. In commissione consiliare, il sindaco disse:“C'è chi sostiene – lo vedremo, lo sperimentiamo apposta, sperimentiamo i due sistemi e poi faremo un bilancio – che il forfait addirittura porta a spendere meno”, continua il leader di LpRa.

“Ieri (giovedì, ndr), sia pure senza coinvolgere i genitori, ci è stato presentato, in vista del nuovo anno scolastico 2012-2013, l’esito della verifica compiuta dagli uffici comunali dell’Istruzione. I numeri ci danno ragione in pieno. Sulla base delle forniture e degli incassi registrati nelle scuole dell’infanzia comunali da settembre 2011 a maggio 2012, risulta quanto segue: numero degli alunni iscritti 1976; paganti, nei vari scaglioni tariffari, 1955; incasso totale avutosi con il pagamento forfetario 1.663.111 euro; numero medio delle assenze 18 giorni; se fosse stata applicata la tariffa a pasto, le famiglie avrebbero speso 149.776 euro in meno. Resta, di conseguenza, il punto fondamentale della petizione: passare alla tariffa a pasto anche nelle scuole dell’infanzia. Su questo, il consiglio comunale sarà chiamato a decidere entro il mese di luglio”, conclude.

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