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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Morte a Marina, Ancisi risponde alla sorella: "Nulla di irrispettoso"

Prosegue le polemica a seguito della divulgazione in conferenza stampa del video sulla tragica serata del 25 giugno scorso a Marina di Ravenna in cui perse la vita una ragazza di soli 28 anni (per cause naturali)

Prosegue le polemica a seguito della divulgazione in conferenza stampa del video sulla tragica serata del 25 giugno scorso a Marina di Ravenna in cui perse la vita una ragazza di soli 28 anni (per cause naturali). A suscitare scalpore la lettera della sorella della vittima che accusava il capogruppo di “Lista per Ravenna”, Alvaro Ancisi, di aver strumentalizzato la tragedia.

Ancisi, che nonostante le dichiarazioni di lei afferma di non aver ricevuto la lettera, le risponde con una lettera pubblica lunghissima. E non senza polemiche. “Nelle caselle dei quattro indirizzi mail che gestisco quotidianamente non ho ancora ricevuto la lettera che mi sarebbe stata inviata da Lei, che però ha trasmesso ad un giornale on line (Ravenna&Dintorni, ndr) ravennate di estrema sinistra,  “per scelta”, come la redazione ha commentato”.

“Immediatamente, ha ricevuto pari e più ampia eco mediatica ad opera del capogruppo in consiglio comunale e dal segretario del PD – dice Ancisi -, così che, se il Suo timore dichiarato è stato che questo Suo “messaggio possa essere utilizzato come strumento nelle mani delle lista opposta”, i miei nemici politici non se ne sono fatti scrupolo, loro sì. Sorvolo sulle Sue non rispettose attribuzioni di finalità “di pura strumentalizzazione politica” alla mia iniziativa, accompagnata da parole pesanti (“spudorato e volgare utilizzo”), soprattutto perché alla base c’è il Suo grande dolore che rispetto, ma anche perché Lei è stata male informata sulla realtà dei fatti avvenuti. Le rispondo punto per punto”.

“La conferenza stampa è consistita nella illustrazione e consegna di una testimonianza scritta dell’infermiere del 118 che ha assistito Sua sorella fino all’arrivo in ospedale – sostiene Ancisi -, Leonardo Barbieri, a cui si è aggiunta a sorpresa una pari testimonianza verbale dell’operatore del 118 Marcello Balzani giunto successivamente sul posto con l’auto medica. Testimonianze entrambe rese per richiesta loro, allo scopo di denunciare che i soccorsi hanno trovato ostacolo nell’enorme confusione prodotta da masse di giovani danzanti e strepitanti e dalla musica ad alto volume che ha continuato ad essere diffusa fino a che Sua sorella è stata trasportata all’ospedale”.

“Entrambi gli operatori sono stati letteralmente choccati da quella che hanno ritenuto una mancanza di rispetto verso lo stato estremo di sofferenza di una giovane vita – scrive Ancisi -. Entrambi sono disposti a testimoniare anche in sede giudiziaria. La testimonianza scritta è leggibile, essendo stata pubblicata”.

Poi la questione del video: “E’ stato proiettato sullo sfondo, ma lungi dall’essere il “documentario della morte di una persona”, come Lei scrive – dice Ancisi -, è talmente generico che, visto senza leggere la testimonianza dell’infermiere, potrebbe rappresentare l’innocua piccola carrellata di una festa al mare con incidente, in una qualsiasi località di mare”.

“L’immagine di Sua sorella non appare, come pure, in tutta la conferenza stampa, nel materiale diffuso e nel video non compare – ribadisce Ancisi -, oltre a nessuna informazione che possa essere ritenuta “personale e riservata”, il suo nome. Se qualche mass media, non a Ravenna, l’ha pubblicato, ne risponde eventualmente esso stesso. La informo, peraltro, che l’invito alla conferenza stampa è stato da noi inviato solamente ai giornali e radio-tv locali, non a quelli nazionali. Io peraltro il nome della ragazza e della Sua famiglia non li conosco, non essendo stati pubblicizzati, mi pare, a Ravenna, non avrei saputo neppure come cercarli e non lo so tuttora”.

Comunque il video è stato reso pubblico “non da noi. Da noi è stato solamente proiettato in una conferenza ad invito, riservata ai giornalisti e a chi, facendocene richiesta, fosse stato da noi esplicitamente autorizzato. Non una folla, tanto meno indistinta. Abbiamo diffuso i testi scritti della conferenza, ma non il video, né abbiamo chiesto a nessuno di pubblicarlo. Chi lo ha fatto è stato per sua esclusiva iniziativa. Per cui, se la Polizia postale, da Lei richiesta, vorrà intervenire presso chi l’ha pubblicato, potrà andare da tutti fuorché da noi”.

“Le ricordo, poi, che di ogni pubblicazione a mezzo stampa, sia di fronte alla legge, sia rispetto a critiche di opportunità – scrive Ancisi -, rispondono i direttori responsabili degli organi di informazione che, ritenendo prevalente il diritto/dovere di cronaca, l’abbiano decisa”.


“Lei mi chiede “di non utilizzare mai più questo video” – prosegue il politico ravennate -. Non lo detengo e non l’ho mai detenuto. Continuo a credere che non contenga niente di irrispettoso, ma il problema per me non si pone. Non posso rispondere alla Sua richiesta che Le venga consegnato il video originale, che non mi appartiene, ritenendo peraltro che sia stato registrato nel rispetto della legge ed essendo di legittima proprietà privata. Posso comunque assicurarLe che, per quanto io possa influire, nulla Lei e la Sua famiglia avranno di chi temerne l’uso. Al contrario. Ne sia certa”.
 

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