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Mostra di Dante a Forlì, Tardi (CambieRà): ""Siamo la città delle occasioni perdute"

Samantha Tardi, capogruppo di CambieRà, non lesina critiche all'amministrazione comunale dopo l'annuncio che sarà Forlì a dispostare la grande mostra dedicata a Dante Alighieri nel 2021

"Siamo la città delle occasioni perdute". Samantha Tardi, capogruppo di CambieRà, non lesina critiche all'amministrazione comunale dopo l'annuncio che sarà Forlì a dispostare la grande mostra dedicata a Dante Alighieri nel 2021. "E’ a dir poco inaccettabile che di fronte a questo eclatante risultato ci si arrampichi su specchi unti facendo passare chi critica come un puerile campanilista dalle strette vedute, anzichè ammettere di aver lavorato politicamente in maniera pessima, superficiale e probabilmente con buone dosi di incapacità - afferma Tardi -. Ed è altrettanto vergognoso come possa essere giustificabile e liquidabile con un’alzata di spalle e un “andrà tutto bene, dobbiamo avere una mente più aperta” il fatto che per questo importantissimo evento alla fine non si sia creato alcun binomio Firenze-Ravenna degno di nota, con, a cascata, il coinvolgimento naturale e scontato delle altre città toccate da Dante Alighieri".

"Firenze-Ravenna avrebbero dovuto essere le due città madri, i due cuori pulsanti delle celebrazioni con le massime e principali manifestazioni; Ravenna avrebbe dovuto essere la capitale dantesca della regione Emilia Romagna, capace di accogliere turisti da tutto il mondo ed in grado Lei di veicolare l’utenza verso le città limitrofe per visitare e vivere esperienze analoghe e collegate, non il contrario. E chi questo non lo vuole ammettere o è stupido oppure semplicemente in malafede - continua l'esponente dei CambieRà -. Quando lo stesso direttore del Mar, illuminato da anni da risultati a dir poco infausti, afferma che “nessuno si ricorda di una mostra, mentre invece le nostre opere (urbanistico-infrastrutturale) resteranno” riusciamo senz’altro a darci risposte sul perchè alla fin fine il nostro museo cittadino ottenga proprio questi risultati".

Prosegue: "Quando il sindaco De Pascale promette ingressi gratis al museo dantesco di Ravenna per  chi pagherà il biglietto per il San Domenico di Forlì, non fa che dimostrare che adesso la corsa è tutta all’insegna del tentativo di attrarre l’utenza verso la nostra città in qualunque modo, siano offerte, sconti, omaggi o batterie di pentole,  nella speranza che, nel frattempo, il tutto si possa tramutare in indotto turistico.  Già, indotto turistico, ovvero guadagno economico, parole, queste, tanto odiate dal nostro assessore Signorino, ma che rappresentano il nocciolo del discorso: se non saremo in grado di sfruttare l’occasione delle celebrazioni dantesche potremo tranquillamente definire fallimentare la politica culturale/turistica di questa città.  Se per il centenario dalla morte di Fellini si facesse la massima mostra espositiva a Cesenatico, in collaborazione con Cinecittà, dicendo che Fellini è di tutti, cosa direbbe Rimini?".

"Noi siamo una città troppo morbida, seduta su se stessa, governata da persone baldanzose, con Assessori a cultura e turismo troppo presi da altro: chi dalla gestione Ravennantica e dal far funzionare a tutti i costi quel carrozzone costosissimo del museo Classis, chi invece da selfie vari, frasi d’effetto sui social senza però concretizzare mai nulla. - conclude -. Siamo la città delle occasioni perdute e anche questa volta, temo, saremo solo dei partecipanti alle celebrazioni, non di certo dei protagonisti. Di nuovo complimenti".

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