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Murales imbrattati, Lista per Ravenna: "Vanno eliminati"

"Il progetto dei murales di piazza Ugo la Malfa, resta tanto encomiabile nella sostanza quanto fuori luogo nella forma".E' Nicola Grandi a proporne l'eliminazione

“Il progetto dei murales di piazza Ugo la Malfa, realizzato in collaborazione con studenti cubani all'interno di una più ampia iniziativa, resta tanto encomiabile nella sostanza quanto fuori luogo nella forma”. Dopo il secondo atto vandalico con il quale il muro è stato imbrattato, Nicola Grandi, consigliere comunale di Lista per Ravenna interviene, condannando il fatto e chiedendo al sindaco di rimuovere i murales, “stante la nota impossibilità pratica di controllare la zona in maniera permanente e continuativa”.

“La scelta di rappresentare due personalità così controverse come Boldrini e Che Guevara nella logica di siglare una sorta di gemellaggio fra Italia e Cuba è apparsa da subito quanto meno fuori luogo, ed i primi deprecabili atti di teppismo perpetrati nelle scorse settimane, a pochissimi giorni dall'inaugurazione dell'opera, hanno testimoniato in pieno la mancanza di condivisione che, nel sentire dei ravennati, accompagna queste due figure. - sottolinea Grandi - Come si ricorderà le scritte, incomprensibili, vennero in questo caso immediatamente rimosse anche con l'aiuto degli studenti della vicina scuola media ed il gesto, inqualificabile, giustamente denunciato alle autorità da questa amministrazione. Ieri (domenica ndr) l'amara sorpresa: solo pochi giorni dopo il murales è sfregiato da scritte, questa volta di chiara connotazione politica, che infangano prima ancora del nome di chi le ha fatte, l'intera immagine di Ravenna, città che se non è mai riuscita a trovare totale uniformità di giudizio sull'immagine di Arrigo Boldrini (il personaggio a noi più vicino), è però sempre riuscita a dimostrare fino ad oggi il rispetto che una figura storica ed i simboli che la rappresentano merita, a prescindere dal giudizio che se ne vuole offrire”.

“Alla luce di quanto sopra esposto si chiede al sindaco che venga sporta ulteriore denuncia contro gli autori di tale gesto meschino affinché gli stessi, ove identificati, possano pagarne le conseguenze in ogni sede – continua Grandi - che le scritte vengano cancellate al più presto, ma, soprattutto, stante la nota impossibilità pratica di controllare la zona in maniera permanente e continuativa, i murales immediatamente rimossi, portando con sé l'occasione di strumentalizzare in maniera così vigliacca e meschina l'immagine che offrivano, danneggiando prima di tutto Ravenna e i suoi cittadini, che con questa forma di "protesta" (che tale non può certo definirsi) sono certo non vogliano avere nulla a che fare”.

 

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