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Muti attacca i grillini, il vicesindaco si schiera con il maestro

Il vicesindaco di Ravenna si schiera dalla parte del maestro Riccardo Muti, il quale in un'intervista al Corriere della Sera è entrato nel merito della situazione politica italiana

Il vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi, si schiera dalla parte del maestro Riccardo Muti, il quale, durante la sua vacanza in montagna, prima di partire alla volta di Chicago, in un'intervista al Corriere della Sera è entrato nel merito della situazione politica italiana, riservando non poche critiche a Grillo e al suo movimento. "Gli esponenti ravennati del Movimento 5 stelle diffondono reprimende al maestro Muti e consorte, rei di criticare Grillo e di non pensarla come la consigliera Santarella sul recupero del sigarone”, esordisce Mingozzi.

“La consigliera grillina mi ha fatto avere le proprie considerazioni sul progetto di recupero del padiglione ex Sir in Darsena; la ringrazio molto perché sono utili anche per nuovi insediamenti universitari ravennati - continua il vicesindaco -. Ma se Cristina Muti sostiene altre idee e progetti per la salvaguardia di quella costruzione, possibile debba essere additata come foriera di disastri urbanistici per la nostra città? Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, anche se per Grillo la democrazia è una scatola vuota; condivido le parole del maestro Muti, uno di quelli che non si stende sul carro del vincitore per guadagnare qualche credito . E difendo il diritto di Cristina di sostenere quello che ritiene giusto e utile per la propria città “.

“Ma soprattutto - conclude Mingozzi - non mi piace l’atteggiamento di chi ne dice da forca e da galera contro gli altri (vecchi partiti, marciume, gente da eliminare) e poi alla minima critica fanno i risentiti e gli offesi. Proprio da ravennate voglio dire che hanno molto da imparare sulla difesa dei principi di libertà,  democrazia e confronto rispettoso delle altrui opinioni che in questa città ha avuto ed ha protagonisti morali indiscutibili . Per questo difendo Muti e Cristina anche se non ne hanno bisogno, e se il mio difetto è quello di appartenere a quella vituperata classe politica, ogni critica sarà un motivo di orgoglio in più”.

LA REPLICA - Immediata la replica di Francesca Santarella del M5S: "Mingozzi, prima di far rispettare, come sarebbe nel suo dovere, i regolamenti edilizi comunali tuttora in vigore e pronti per la opportuna variante col nuovo POC Darsena, si preoccupa di difendere le opinioni di chi sostiene progetti che, se i regolamenti restassero invariati, sarebbero inapprovabili. Ebbene, oltre a domandarci il perché di questo comportamento inspiegabile, chiediamo anche noi al Vicesindaco che ha così ritenuto di darci una lezione di legalità, di confronto e di democrazia, perché, in occasione del pubblico dibattito da lui stesso caldeggiato che organizzammo con gli esponenti della rete Stop Orte Mestre e con altri esperti il 2 febbraio 2013, abbia, come si dice, ‘dato buca’ all’ultimo minuto, facendo saltare il convegno. Salvo poi rinchiudersi qualche giorno dopo nella sede di CNA con la propria blindata orchestrina a cantare dello stesso argomento senza alcun tipo di contradditorio, proprio poco prima dell’appuntamento elettorale".

"Fanno presto, questi esponenti, ad attaccarci sui massimi sistemi e sulle presunte dittature a cui saremmo sottoposti, ci parlino invece di quello di cui ci occupiamo noi, senza alcuna imposizione dall'alto, ossia delle questioni locali concrete, dimostrabili e sotto gli occhi dei cittadini - aggiunge Santarella -. Per quanto mi riguarda, non avrei certamente speso alcun commento sia nei riguardi della famiglia Muti verso cui, prima della presa di posizione a favore di un progetto tuttora fuorilegge, nutrivo stima infinita per tutto quanto ha compiuto da anni per la nostra città con il celebre Festival, sia verso l’altrettanto stimatissimo Vicesindaco, autore dell’inspiegabile ‘bidone’ del 2 febbraio".

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